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«Tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anch’io» (9,23)

 L’autentico guadagno dei fratelli a Cristo. La predicazione senza diritti e senza privilegi a Corinto (1Cor 9,19-23)

Partecipare il Vangelo ai fratelli trovando in esso una realtà esistenziale, concreta, in grado di tramutarsi in storia, senza escludere niente e nessuno, è il culmine della riflessione dell’apostolo  rivolta ai Corinzi sulla libertà in merito alle questioni alimentari e alle esigenze dell’annuncio missionario. Una libertà espressa, condivisa, fecondata dalla presenza attiva dell’altro, di ciascun fratello e sorella appartenente alla comunità: una libertà conquistata e gelosamente custodita e comunicata attraverso una testimonianza che va ben oltre il passaparola, poiché tocca situazioni molto serie come la sussistenza, l’onore, il consenso sulla dignità dei missionari. «Tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anchio» (1Cor 9,23), afferma l’apostolo introducendo al senso di una partecipazione che è “con-comunione”.

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