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«Guai a me se non annuncio il Vangelo!» (9,16)

Il cammino del Vangelo a Corinto tra scandali ed ostacoli e la ricompensa dell’apostolo (1Cor 9,15-18)

Quando la ricompensa per un lavoro da svolgere o già svolto è il lavoro stesso e la responsabilità affidata completa il quadro di una relazione che va oltre le competenze formali della retorica professionale, allora la gratificazione più grande è proprio il rapporto, la relazione partecipata e coinvolta attraverso la quale ogni cosa diventa leggera e di passaggio. Spicca in modo prepotente il senso di una tale visione della vita come impegno e sacrificio e della ricompensa per i sacrifici, intesa come “vita eterna”, nelle parole molto forti con cui l’apostolo si esprime scrivendo: «Qual è dunque la mia ricompensa? Quella di annunciare gratuitamente il Vangelo senza usare il diritto conferitomi dal Vangelo» (9,18).

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