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PASTORALE GIOVANILE A Gela una marcia con don Antonio Colucia

Guardarsi dentro e riflettere insieme

Al via a Gela un progetto di prevenzione del disagio giovanile. A promuoverlo sono la Pastorale scolastica e la Pastorale giovanile cittadina guidate da don Salvatore Cumia. Dalle ricerche compiute negli ultimi anni sul disagio adolescenziale e su atti di bullismo che sfociano in atteggiamento mafioso, viene fuori il disagio dei ragazzi e sembra che i fenomeni siano diventati molto frequenti, così come la loro incapacità o impossibilità di stabilire un rapporto e di comunicare con gli adulti, visti spesso, come ostacolo per la propria crescita ed autonomia. Per questo “è dovere di tutte le agenzie educative mettere i ragazzi nelle condizioni di vivere in un ambiente in cui possano sviluppare una coscienza critica, individuale e sociale”, ancora don Salvatore. “Per costruire una società sana è necessario raggiungere una condizione di benessere emotivo, personale e collettivo”. Secondo il vice parroco di Sant’Antonio oggi è “importante parlare di consapevolezza e corretta informazione nella prevenzione di questi fenomeni, per scongiurare pericoli irreparabili, garantendo a tutti la possibilità di esprimersi al meglio nel contesto scolastico”. Il progetto punta quindi a favorire processi di prevenzione e di sensibilizzazione, attuando “interventi di educazione alla legalità anche attraverso un sistema di buone pratiche comportamentali legate al rispetto delle regole”. La Pastorale scolastica e la pastorale giovanile operanti in questo nostro le proprie competenze e conoscenze per prevenire e combattere le varie forme di disagio riscontrate nelle nuove generazioni, tramite testimonianze di vita vissuta e di esperti competenti. “Così consentiremo ai ragazzi di iniziare a guardarsi dentro, ad osservare i propri sentimenti e quelli degli altri, a riflettere con i coetanei”, conclude don Salvo, “attraverso la possibilità di essere ‘accompagnati’ a risolvere disagi psicologici tramite sportelli d’ascolto presenti nella scuola o nel territorio”. Nella settimana per la legalità, dal 18 al 23 febbraio, una testimonianza sarà trasmessa da don Antonio Coluccia, sacerdote che viene dal Salento e che interpreta il suo sacerdozio con senso civico e di cittadino attivo, vivendo in una casa sequestrata alla banda della Magliana e dando accoglienza a tossicodipendenti e piccoli spacciatori, migranti e persone in difficoltà. Dà ospitalità e ascolto anche a pentiti di mafia. È un prete che usa parole chiare e per questo scomode. Nel programma, venerdì 21 Febbraio, alle ore 19, marcia per la legalità che avrà inizio presso la piazza della parrocchia Sant’Antonio e si concluderà in chiesa madre. “Questa è un’ulteriore occasione affinché la città possa alzare sempre lo sguardo, andare avanti e mai più chinare il capo ad ogni forma di illegalità”, chiosa don Salvatore. Alla marcia sono stati invitate associazioni, club, le diverse comunità ecclesiali, i commercianti, gli impresari, le scuole e tutti i cittadini a partecipare all’evento.



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