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ENNA Un'altra comunità religiosa lascia la città il rammarico di fedeli e cittadini

Il saluto alle suore Figlie della Sapienza

Il 26 settembre scorso si è svolta presso la parrocchia S. Bartolomeo ad Enna la Concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Gisana in occasione del saluto alle suore Figlie della Sapienza che lasciano l’Ospedale e la città di Enna. Un ulteriore impoverimento della vita ecclesiale ennese dopo che hanno lasciato la città le suore Canossiane, le Figlie di Sant’Anna di S. Lucia, le Monache Carmelitane, i Francescani di Pergusa, i Padri Carmelitani di San Giuseppe.
Queste le parole pronunciate nell’occasione da un rappresentante della comunità parrocchiale di S. Bartolomeo: “Crediamo che dall’esempio del Montfort possiamo trarre senso per il saluto di oggi, un saluto che porta con sé tutto il peso di un distacco, della privazione di una presenza amata… Voi care sorelle, siete state un dono prezioso, la cui presenza da anni vi ha viste totalmente spese per la nostra comunità parrocchiale. La vostra dedizione e sollecitudine nei nostri confronti ha fatto sì che vi rivelaste come sorelle e madri, le quali si rallegrano con chi è nella gioia e piangono con chi è nel pianto. Le vostre attenzioni sono state conforto; la vostra spiritualità motivo di crescita; il vostro amore ci ha resi ancor più famiglia. Oggi con un nodo alla gola ci separiamo dalla vostra amorevole presenza ma siamo certi che tutto concorre al bene di coloro che sono amati dal Signore e che la prova che oggi siamo chiamati a vivere rientra in un più grande progetto di salvezza.
Crediamo che oggi si uniscono a noi, in questa solenne celebrazione, tutte quelle suore che hanno condiviso con noi o con i nostri padri un tratto di questo pellegrinaggio terreno. Immaginiamo che oggi, chi è lontano fisicamente, sia vicino con la preghiera; chi non c’è più su questa terra partecipa con noi nel rendimento di grazie al Padre dal cielo. E tra lo stuolo di figlie della sapienza che in questo momento si affacciano dalle nubi del paradiso, sicuramente vi sarà la nostra Maria Donata che, non più segnata dall’età e dalla malattia, bella come una giovane sposa, si unisce al nostro canto e teneramente ci benedice.
Salutando con gratitudine voi, carissime suor Venera e Irma, la nostra comunità si stringe ad ogni figlia della Sapienza che ad Enna, servendo il Signore nel nascondimento, ha permesso che fermentasse il Regno di Dio in mezzo a noi… Grazie per il dono e la benedizione che siete nelle nostre vite, resterete nel cuore di questa comunità così come siamo certi, anche noi resteremo nel vostro.
La presenza delle “figlie della Sapienza” ad Enna così come in tantissimi altri posti, si intrecciò sin da subito con le necessità di assistenza sanitaria dell’ospedale Umberto I, erano loro infatti le infermiere che si occupavano dei malati lì ricoverati. C’è chi ancora si ricorda di loro, dovevano sembrare uno stuolo di religiose che invadevano ogni angolo dell’ospedale con i loro veli un po’ buffi. Di loro qualcuno si ricorda, ma ormai la maggior parte dei loro nomi si è persa nel tempo. Sembrano ombre di un passato recente ma che appare ormai lontano. Chissà quante lacrime avranno asciugato, quante piaghe curato, quanta gente aiutato! Come nel caso della mia bisnonna, rimasta precocemente vedova nel secondo dopo guerra, se non fosse stato per l’aiuto delle suore che premurosamente l’accolsero come collaboratrice, non avrebbe avuto di che sfamare i propri figli rimasti bimbi senza padre in un momento storico complesso.
Forse la maggior parte si ricorderà di quelle suore che ultimamente hanno prestato servizio in ospedale: presenze severe ma giuste e, che rimanga tra noi, forse i reparti con loro funzionavano pure meglio! Come non dimenticare ad esempio, suor Alberta che per tanti anni ha coordinato il reparto di chirurgia, una presenza onesta, sollecita, forse un po’ burbera ma dal cuore grande.Da qualche anno poi il servizio delle suore si è sganciato dall’ospedale e si è innestato anche nella casa circondariale e nella comunità parrocchiale. Sin da subito le suore hanno apportato una ventata di novità e grazie proprio ad una di loro, suor Maria Donata, si è cominciato a parlare di Grest, a progettare attività sempre più coinvolgenti per l’oratorio e per il catechismo.

79 ANNI DI PRESENZA

La congregazione delle Figlie della Sapienza venne fondata nel 1703 presso l’ospedale di Poitiers da Louis-Marie Grignion de Montfort (1673-1716) e da Marie-Louise Trichet (1684-1759) per l’evangelizzazione dei poveri. Il 1º agosto 1715 il vescovo di La Rochelle, approvò l’istituto che all’epoca contava quattro religiose che gestivano una scuola nella sua città e nel 1732 il re Luigi XV accordò alle suore delle lettere di protezione reale.
L’istituto venne approvato da papa Pio IX il 15 novembre 1853 e le sue costituzioni vennero approvate definitivamente dalla Santa Sede il 10 novembre 1904.
Montfort, beatificato nel 1888, fu proclamato santo da papa Pio XII il 20 luglio 1947; la Trichet è stata dichiarata beata da papa Giovanni Paolo II il 16 maggio 1993.
La comunità di Enna fu fondata in piena guerra, nel 1943, presso l’Ospedale Umberto I, allora in via Trieste. Le suore che la componevano erano quasi tutte giovani infermiere. A parecchie di esse fu affidato il compito di caposala. Fu suor Flora che allora avviò la Scuola per infermieri. In seguito al trasferimento dello stesso ad Enna bassa le suore presero in affitto un appartamento in via Piave e si inserirono nella pastorale parrocchiale fino ad oggi.



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