Main Menu

“L’IRC INSEGNA CON IL CREATO”

L’ambiente come abecedario per l’educazione alla cura del Creato

La missione della comunità cristiana deve esprimersi anche nell’impegno solidale perché, attraverso la ricerca, lo studio e iniziative responsabilmente programmate e saggiamente attuate, l’ambiente conservi e offra all’uomo una dimora sicura e serena per la presente generazione e per quelle future. Lo sviluppo delle nostre società sembra, per la prima volta, aver superato le capacità del pianeta di fornire risorse naturali e di assorbire ulteriori alterazioni e inquinamenti. Ritenendo di fare della natura ciò che egli vuole, l’uomo dimentica di essere egli stesso natura e, distruggendo l’ambiente in cui vive, distrugge sé stesso. È allora necessario che lo sviluppo sostenibile a livello ambientale, sociale ed economico diventi qualcosa di condiviso, secondo un sensato paradigma etico che conduca verso una seria custodia della cosiddetta “Casa Comune”. Il terzo millennio ci presenta la dinamicità di un mondo globale che pone in essere scenari relazionali sfaccettati e complessi. Il bisogno di una diffusa democrazia, di una reale convivenza tra i popoli, il rispetto delle regole e dei diritti sociali, chiamano in causa l’educazione come possibile soluzione per arginare la dilagante crisi di democrazia, di pace, di libertà e di sostenibilità ambientale che sta invalidando il processo di convivenza democratica e pace globale. Stiamo vivendo in una realtà sociale globalizzata che interpella ogni cittadino a ripensare il suo rapporto con l’ambiente e con la comunità sociale. La società del XXI secolo esige che sia superata la ristretta concezione regionalista e nazionalista degli stati. Sicché, ormai pare ampiamente condivisa l’affermazione di McLuhan (1962), secondo il quale il mondo si configura come un unico “villaggio”. I fautori di questa nuova “comunità globale” hanno auspicato una migliore convivenza tra i popoli e una maggiore sostenibilità a livello economico, sociale e ambientale, intravedendo in essa la possibilità di realizzare i principi cosmopoliti annunciati a partire dall’illuminismo. A fondamento dei diritti umani e della cittadinanza planetaria sta proprio il concetto di dignità della persona umana. Da questo principio trova ispirazione Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e l’urgente bisogno di occuparsi della cura dell’ambiente come casa comune, dove l’uomo può trovare il suo naturale ambiente di crescita, benessere e realizzazione. Dal bisogno di salvaguardare la dignità di ogni persona umana trova ispirazione anche l’enciclica Laudato sì di papa Francesco. Dalla complessiva riflessione dei relatori è emerso che l’uomo è misura di ogni diritto. L’uomo nel suo essere nel mondo è chiamato a sorreggere e a spingere in avanti le nuove generazioni, quest’ultime sono chiamate a valorizzare il passato e i traguardi raggiunti da coloro che li hanno preceduti per andare oltre. Solo così si potrà assicurare una convivenza migliore in un mondo in continuo cambiamento. Oggi la vera sfida educativa consiste nell’educare i giovani alla consapevolezza che l’ambiente è la nostra casa, è il naturale alveo in cui crescere, emanciparsi e realizzarsi come donne e uomini del nostro tempo. L’educazione viene vista come processo privilegiato per l’umanizzazione dell’uomo e come catalizzazione dei processi sociali e democratici per la salvaguardia del creato. Su questi contenuti si sono confrontati, nei giorni 25 e 26 marzo, oltre 120 docenti di Religione Cattolica della nostra Diocesi. A guidare la riflessione e il confronto si sono susseguiti: il prof. Luciano Pace, pedagogista, con la riflessione su “l’insegnante riflessivo. Insegnare IRC in un contesto di formazione cooperativo”; il prof. Antonio Sapuppo, teologo e Bioeticista, con la riflessione su “Le rilevanze etico-antropologiche dell’IRC nelle questioni ambientali ed ecologiche”, ha evidenziato il particolare ruolo educativo degli IdRC, in merito all’educazione sostenibile, alla cura del creato e alla pace, che devono essere considerati come fondamenti di un’etica per la cura dell’ambiente, “Casa e Bene comune” data in dono all’umanità per il suo benessere; il Tenente colonnello dell’aeronautica militare Franco Colombo, metereologo, ha presentato invece un’analisi dettagliata sui cambiamenti climatici e sulle cause che stanno generando l’innalzamento della temperatura terrestre. A conclusione della due giorni, i corsisti sono stati concordi nel sostenere che c’è bisogno di un cambio di passo nella cura dell’ambiente e un atteggiamento etico che coinvolga la scuola, chiamata ad assumersi il compito di educare gli studenti, futuri amministratori della “Città dell’uomo”, alla salvaguardia del creato, secondo il principio pedagogico del “prendersi cura” della “Casa Comune.



Rispondi