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“Grazie, ci hai donato una comunità, perla rara e preziosa”

La scorsa domenica 29 settembre, la comunità parrocchiale di sant’Antonio a Piazza Armerina nel corso della celebrazione della Messa ha voluto salutare e ringraziare i parroco mons. Salvatore Zagarella dimessosi per limiti di età. È stata la segretaria del consiglio Pastorale parrocchiale, Cristina Alessi, a farsi interprete di tutta la comunità parrocchiale, la quale ha ringraziato il Signore per “averci donato, per ben cinquant’anni, un  Parroco che ha guidato con saggezza, straordinario amore e intelligenza questa Comunità Parrocchiale, prendendola per mano al suo sorgere, nel lontano 1969, progettandone i tratti distintivi e custodendola, infine, come perla preziosa e rara”.
La prof.ssa Alessi ha sottolineato come la storia del primo parroco di sant’Antonio “è anche la storia della nostra Comunità che ha iniziato a muovere i primi passi con Lei, giovanissimo sacerdote. Siamo venuti dal nulla, dalle spoglie pareti di un garage, dove si raccoglieva in preghiera la Comunità, e dall’intrepido entusiasmo di un giovane Parroco che, con coraggio e tanti sogni nella mente, confidando nell’aiuto del Signore, è riuscito ad edificare una comunità complessa, che oggi accoglie gruppi, associazioni, movimenti, che possiede organismi di corresponsabilità laicale, che è punto di riferimento per tante famiglie per la sua azione educativa, insomma, che è presenza significativa in Città”.
 A Sant’Antonio, ogni angolo “parla del suo operato, dei suoi sogni divenuti realtà, dei pensieri  trasformatisi in azioni – ha detto ancora la segretaria -, qui  ogni ricordo di ciascuno di noi, dai più anziani ai più giovani, è legato alla sua Persona, qui ogni istante del cammino missionario della nostra Comunità è stato segnato dalle Sue orme e scandito dallo sguardo vigile e attento di un Pastore, che ha sempre avuto un sorriso e mille attenzioni  per i  più piccoli, i più deboli, i più fragili”.
“Siamo stati privilegiati per aver conosciuto, apprezzato, amato il nostro Pastore e siamo orgogliosi di essere stati la Sua grande Famiglia, quella Famiglia “imperfetta”, alla quale Lei, Padre, ha sempre indirizzato i suoi pensieri, le sue fatiche, perché divenisse un modello di vita cristiana, un’autentica famiglia dei figli di Dio”.
 “Abbiamo cercato, con i nostri limiti, di far tesoro dei Suoi insegnamenti e per questo alto e forte si leva il nostro grazie. Grazie, Padre! Grazie per esserci stato sempre, nella gioia e nella sofferenza, nella letizia e nella mestizia! Grazie per le sue parole e le sue opere buone!  Grazie per aver pensato a noi e per aver voluto che di questa Comunità fossimo compartecipi, anzi corresponsabili! Semplicemente  grazie per tutto e da parte di tutti”.



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