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L’uomo è immortale? La soluzione condizionalista poiché la scienza è impotente e non afferma niente.

Bisogna rinunciare, quando si esamina un problema tanto complesso che sfugge ad ogni analisi, a chiederne la soluzione desiderata alla scienza. La scienza non afferma niente. Impotente ad emettere una conclusione precisa sull’origine della vita e sulla vita stessa, non sa niente di più su ciò che riguarda l’aldilà e, secondo lo stesso Aldous Leonard Huxley (Scrittore e filosofo britannico, era un umanista e pacifista interessato a temi spirituali come la parapsicologia e il misticismo religioso; noto per la sperimentazione con gli psichedelici e il sostegno al loro uso per la ricerca interiore), deve accontentarsi di semplici congetture. Non afferma che la sopravvivenza è impossibile, ma non dice neanche che è possibile. Non ha mai constatato per esperienza l’esistenza di un’anima immortale. Piuttosto ha dimostrato, per mezzo della biologia comparata, della fisiologia comparata e della psicologia comparata, l’impossibilità dell’esistenza di un principio di vita psichica indipendente del corpo. Esiste una stretta relazione tra l’anima ed il corpo.

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