14 Ottobre 2019

La Sacra Scrittura a contatto con l’ambiente biblico

di Don Daniele Centorbi

Dall’1 al 29 settembre il presbitero niscemese don Daniele Centorbi ha frequentato presso il Pontificio Istituto Biblico di Gerusalemme un corso intensivo di archeologia e geografia biblica, previsto dal curriculum di studi per il conseguimento della Licenza in Sacra Scrittura. Don Daniele ha condiviso con noi la sua esperienza.
«Vivere la Terra Santa è un’esperienza unica e costituisce una possibilità di approfondire la nostra fede mediante la contemplazione dei luoghi toccati dal maestro di Nazaret e, più in generale, dei luoghi che stanno a fondamento del nostro credere. Il corso, tenuto dall’archeologo maltese J.M. Briffa e dal biblista messicano R. Lopez Facundo, dopo una serie di lezioni frontali introduttive, si è svolto ‘sul campo’ attraverso visite ai principali luoghi di pellegrinaggio (come ad esempio Gerusalemme, Betlemme, Nazaret, Cafarnao e monte Carmelo), ai siti archeologici (Zippori, Masada, Megiddo, Qumran e Ashkelon) e ai musei (tra i quali l’Israel Museum). L’obiettivo prefissato del corso è stato quello di fornire indicazioni per una proficua e critica comprensione della Sacra Scrittura attraverso il contatto diretto con la cultura e l’ambiente biblico. L’archeologia, la storia e la geografia sono, dunque, discipline che permettono al fedele di penetrare con consapevolezza la Parola; è bene sottolineare quest’ultimo aspetto perché esse, a volte, sono considerate ‘nemiche’ della fede. A tal proposito san Giovanni Paolo II nella sua enciclica ‘Fides et ratio’ ci ricorda che “la fede e la ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano s’innalza verso la contemplazione della verità. È Dio ad aver posto nel cuore dell’uomo il desiderio di conoscere la verità e, in definitiva, di conoscere lui perché, conoscendolo e amandolo, possa giungere anche alla piena verità su sé stesso”.
Oltre ad essere un momento formativo da un punto di vista accademico, il corso si è rivelato momento di alta spiritualità e di crescita interiore non essendo mancati  momenti di preghiera intensi come la visita ai luoghi tradizionalmente legati a Maria e il luogo natale di Gesù e di Giovanni Battista; la notte trascorsa all’interno della Basilica del Santo Sepolcro in Gerusalemme, contemplando, angolo dopo angolo, i luoghi della passione di Gesù; la celebrazione eucaristica a Cafarnao (sulle rive del lago di Tiberiade) e a Gerusalemme presso l’altare del Calvario. Infine, ospite presso la Comunità dei padri gesuiti che dimorano a Gerusalemme, ho avuto la possibilità di conoscere e ascoltare la testimonianza di padre Doan Nguyen Cong (online sono reperibili diverse interviste!), sacerdote vietnamita che ha vissuto 9 anni in carcere durante il duro regime comunista».

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