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MONS. GISANA Questi incendi sono amara evocazione del degrado che sta colpendo l'essere umano

“I responsabili devono rieducarsi”

Era l’agosto del 2017, quando a seguito dei numerosi incendi verificatisi nelle aree boschive tra Piazza Armerina ed Aidone, il vescovo mons. Rosario Gisana diffondeva un documento dal titolo “Amiamo la ‘nostra casa comune’ che è la terra”.
Anche quest’anno in appena tre giorni sono andati in fumo decine di ettari di boschi. Mentre scriviamo, i canadair continuano a volare tra Aidone e Piazza Armerina per spegnere i diversi focolai innescati, probabilmente da gente senza alcun scrupolo.
La riflessione del Vescovo del 2017 partiva dalla considerazione condivisa da tutti in queste ore riguardo “l’egoismo di chi ha causato tutto ciò che lascia disorientati”.
Anche oggi, di fronte a questi giorni di fuoco, mons. Gisana sottolinea che ciò che manca è “è un equilibrato senso comune che dovrebbe portare al rispetto di ciò che appartiene a tutti, che è patrimonio di tutti e del quale tutti siamo responsabili”. Di fronte a un così grande “disastro ambientale così offensivo” non si può rimanere insensibili.
Il vescovo facendo riferimento a chi ha commesso questo atto infamante che ha “stravolto e distrutto l’ambiente”, dice che “chi commette questi atti infausti manca proprio di elementi basici della vita relazionale”. Occorre che i responsabili facciano “un percorso di rieducazione, a partire dalla confessione sacramentale dove sarebbe il caso di considerare che il danno verso l’ambiente è un peccato grave accanto ai peccati che offendono la vita umana”. Poi, ancora dice il vescovo “il disastro che ha colpito Piazza Armerina, è un’amara evocazione di un degrado che sta colpendo l’uomo, incapace di amalgamare relazioni equilibrate”.
Per mons. Gisana “è giunto il momento del cambiamento: un’emergenza che si scorge, anzi si constata a partire dai variegati disastri ambientali. Ci si affida alla nuova generazione che, riappropriandosi di uno stile nuovo di relazione, saprà riedificare quanto, per egoismo e cinico tornaconto, è stato leso e distrutto”.



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