L’UNITALSI per i suoi 120 anni da Papa Francesco
Mercoledi 13 dicembre, l’UNITALSI di tutta Italia, guidata dal presidente Rocco Palese e dall’assistente ecclesiastico nazionale, il vescovo Rocco Pennacchio, è stata ricevuta, in Vaticano, nella sala Paolo VI, da Papa Francesco. La nota associazione il cui acronimo significa, Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati Lourdes Santuari Internazionali, celebra quest’anno il centoventesimo della sua fondazione, ovvero centoventi anni di condivisione della sofferenza, dello stare accanto agli ammalati e ai disabili, di fare comunità, per la Chiesa e nella Chiesa.
Il suo carisma, ovviamente, non si limita, soltanto ad accompagnare – sarebbe troppo riduttivo – i soggetti in difficoltà, nei Santuari Mariani e in Terra Santa, ma, ormai da tanti anni, la caratterizza per essere fortemente presente nel territorio, 365 giorni l’anno, seguendo le persone con disagio fisico e psichico, con molteplici attività, siano esse ludiche, siano esse sociali, oltre che di assistenza spirituale e logistica. E trasmette una forte emozione, vedere un Papa sofferente, che si poggia su un bastone, accolto da fragorosi applausi e urla di gioia, fare il suo ingresso in sala Nervi. La sua immagine claudicante, pare voglia dire alle centinaia di sofferenti: “Io sono come voi. Cristo è come voi. Voi siete come Cristo. In voi c’è il Cristo”. Il Papa, rivolgendosi alla grande famiglia unitalsiana, ha sottolineato che l’associazione è Chiesa e la Chiesa non lascia indietro nessuno ed è un “Ospedale da campo”. “L’associazione – ha ancora evidenziato il Pontefice – è diffusa in maniera capillare in tutto il territorio italiano e lo fa con l’esempio e la concretezza”. “ La Parola di Dio sia sempre il vostro nutrimento e il vostro bastone”. E non poteva mancare, in un Papa che all’indomani della sua elezione, si è recato a Santa Maria Maggiore ad omaggiare la Madonna, di ricordare la grande devozione sua che lo lega idealmente agli unitalsiani e a Maria: “Continuate a cercare Maria, a deporre ai suoi piedi le angosce, le gioie e i dolori . La figura di Maria ci appaia familiare; guardiamola e come lei diciamo il nostro si”. Commoventi le parole del presidente Rocco Palese che ha dato il saluto dell’associazione al Santo Padre: “Grazie per averci accolto. Oggi con la nostra presenza, vogliamo raccontarle il sogno della nostra associazione che, iniziato 120 anni fa, è nelle nostre mani perché continui a percorrere il sentiero della vita con quanti faticano nel loro cammino, hanno il passo più lento e hanno bisogno del nostro sostegno. Quanti falsi profeti lungo la nostra strada si presentano e si propongono come modelli da imitare. Noi invece ci sforziamo di parlare il linguaggio di Gesù Cristo che è quello della carità, quindi il servizio incondizionato che non cerca gratificazioni ma solo la gioia interiore”. “Continuiamo a raccogliere il suo invito e a mettere le ali alle sue parole che quotidianamente parlano di pace giustizia amore…Santo Padre , le vogliamo bene”. Le chiediamo di pregare perché la nostra Unitalsi non cada nell’indifferenza ma possa essere sempre più compassionevole e sostegno per le persone che hanno bisogno”. Molto significative le parole di monsignor Pennacchio : “La nostra associazione non si stanchi mai di essere viva nell’amore e nel dire il suo eccomi al Padre, donandosi ai fratelli più piccoli” Abbiamo infine raccolto la testimonianza di Loredana Picone, presidente della Sezione Siciliana Occidentale: “Quando il Papa è apparso i sul palco ho provato una commozione fortissima, diversa da quella provata dieci anni fa in occasione della udienza di allora. Oggi la commozione è stata più forte, perché contemporaneamente ho provato tanta tenerezza verso il Santo Padre, che ci è apparso “fragile” come i nostri fratelli di cui ci prendiamo cura. Quando ci ha ricordato di continuare con il nostro stile tutto in silenzio, tutto con discrezione, perché davanti alla sofferenza le parole devono lasciare spazio alla vicinanza e ai gesti di tenerezza, mi sono sentita fiera di appartenere a questa associazione dove ognuno di noi, così come aveva chiesto Papa Francesco dieci anni fa , cerca di essere ‘sguardo che accoglie, mano che solleva e accompagna , parola di conforto, abbraccio di tenerezza”. La mattinata si è conclusa con la celebrazione della santa messa in Basilica di San Pietro, presieduta da monsignor Pennacchio. Anche in questa occasione gli unitalsiani hanno dato esempio di devozione compostezza, serietà e organizzazione.