Fragola

di dr. Rosario Colianii

I frutti veri e propri della pianta Fragaria-vesca sono i piccoli granuli gialli, detti acheni, che si trovano nel prodotto ingrossato di una inflorescenza che è detta fragola da tutti noi conosciuta. Quindi la fragola, sebbene commestibile, non è altro che un falso-frutto cioè un ricettacolo atto a contenere gli acheni. Esistono tante specie di fragole sia selvatiche che coltivate e spesso si differenziano dalla forma, ad esempio: Gorella a forma di cuore, Pocahontas di forma rotonda, Carezza di forma conica, Alba di forma conica allungata ecc. La fragola Roxana dal colore intenso rosso si differenzia dalla Darselect pechè quest’ultima ha dimensioni maggiori. Famose sono le fragole di Nemi, paesino dell’area dei Castelli Romani, legate a una leggenda che narra che le lacrime di Venere a contatto con il sangue di Adone si trasformarono in piccoli cuori rossi, di aroma molto intenso e prelibate nel gusto. A queste fragole è dedicata a Nemi, nella prima domenica di giugno, una sagra che ha una interessante storia culturale e tradizionale. La fragola è coltivata da vari paesi e l’Italia è il primo paese produttore. Le qualità nutrizionali della fragola selvatica di bosco (detta anche da campo) sono uguali alle specie coltivate, spesso le piccole fragole di bosco vengono maggiormente utilizzate per la preparazione di dolci e gelati. La fragola è un tipico prodotto primaverile con una raccolta che va da aprile a giugno. Grazie al buon contenuto di acqua (90% della sua costituzione) la fragola è importante per l’idratazione cellulare del nostro organismo inoltre possiede una buona quantità di magnesio (14 mg/100 gr), calcio (20 mg/100 gr), potassio (160 mg/100 gr), ferro (0.55 mg/100 gr), zinco (0.19 mg/100 gr) e altri oligoelementi. Il suo apporto energetico all’organismo è modesto, pari a 27 Kilocalorie ogni 100 grammi, quindi utile nelle diete ipocaloriche e nelle diete dello sportivo o per chi esegue lavori pesanti grazie al suo apporto di acqua e minerali, inoltre per la caratteristica dello zucchero di tipo semplice (monosaccaride) in esso contenuto quale il fruttosio (o levulosio), la fragola può entrare nella dieta dei diabetici. La fragola per i suoi 1,6 grammi di fibra alimentare contenuti in ogni 100 grammi è un frutto che si presta bene per la regolazione dell’intestino e per ridurre l’assorbimento di zuccheri e grassi alimentari. È ricchissima di vitamina C (54 mg/100 gr) pertanto ha un effetto antinfettivo, antiinfiammatorio, protettivo per le parete dei vasi e antiemorragica.  Per altre notizie, anche curiose, riguardanti questo frutto si invita alla lettura del mio libro “La Frutta da Tavola – Benefici e Virtù” edito da www.mauriziovetrieditore.com

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