3 Luglio 2025

Nel pomeriggio la grande processione

FESTA DI MARIA SANTISSIMA DELLA VISITAZIONE, PATRONA DEL POPOLO ENNESE

Il pontificale presieduto da mons. Gisana

di Mario Antonio Filippo Pio Pagaria

Nella mattinata del 2 luglio, la città di Enna, è stata destata da 101 colpi di cannone. È giunto il giorno di Maria. Per la 613ma volta la Madre di Dio, va a visitare Elisabetta e viene a visitare il suo popolo. Si sono susseguite, durante la mattinata, diverse messe, culminate in quella più solenne, il pontificale, presieduto dal vescovo, mons Rosario Gisana, attorniato da quasi tutti i presbiteri e i diaconi della città. Qualche sacerdote mancava, per motivi di salute o di età, ma spiritualmente erano tutti in Duomo a glorificare Maria e il Figlio che porta in grembo. Già, Maria, la Madre di Dio, colei che anticipando la “Kenosis” del figlio, si fa serva sin dall’inizio, e concretizza “in fretta”, questo suo stato, che la porterà a servire, nonostante abbia in grembo il figlio del Dio Altissimo, per tre mesi, la cugina, a sua volta incinta di Giovanni il Battista.
E mons. Gisana, ha spiegato proprio ciò, durante l’omelia, alla presenza delle autorità civili e militari. Il presule ha voluto mettere in evidenza, il doppio ruolo della festa, la devozione alla Madonna e l’ascolto della Parola di Dio che si concretizzano nell’amore e nella premura verso i poveri. “A cosa debbo che la madre del mio Signore venga a me? Maria viene subito riconosciuta madre di Dio, quel Dio che ha voluto subito assumere liberamente, la nostra umanità. Elisabetta riconosce subito questo e lo dice a Maria”. Ed ancora : “La madre di Dio che va a servire la discepola di Dio”. Il vescovo ha sottolineato come questo brano evangelico, come del resto tutto il Vangelo stesso, sia particolarmente didascalico evidenziando la sensibilità della Madonna, che “in fretta” e questa locuzione vuole significare, per ogni cristiano, che bisogna decidersi per Dio, “in fretta” e senza mai voltarsi indietro. “Non dimentichiamo che lei è la madre che Gesù consegna a noi sulla croce” E si anticipa nella sensibilità di Maria con il suo abbassamento, con il suo “farsi serva”, una sensibilità simile a quella di Gesù, che dimenticando sè stesso si fa servo degli uomini in “un assoluto processo di decentramento. Nell’espressione ‘in fretta’ vi è un atteggiamento controcorrente che riassume la sequela e la sensibilità d’amore”. E tutto questo si traduce nella carità che in greco si dice agape, ossia un amore straordinario che appartiene a Dio . “Solo questo amore – ha concluso mons Gisana – fa sperare al di lá di ogni speranza. Una gioia incredibile, mistica. Amore e verità si incontreranno, giustizia e pace si baceranno”. Dopo la benedizione, il vescovo ha augurato buona festa alla gente che ha risposto con un applauso. Nel pomeriggio la grande processione con tutti gli ennesi a venerare Maria, portata a spalla dagli “Ignudi” guidati dal rettore Mimmo Valvo.

 

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