
Mentre festeggia la laurea in Lombardia, riceve il prestigioso premio Honos in Sicilia. Vincenzo Camilleri nato come lui stesso dice “con il vizio della storia” è ormai noto nel panorama culturale siciliano e non solo, grazie ad un’intensa ricerca dentro gli archivi siciliani, che lo vede a soli 21 anni storico e scrittore emergente. Ha scelto Milano per continuare a studiare e realizzare il suo sogno. Dopo il primo traguardo, la laurea in Lettere Classiche con il massimo dei voti con una tesi sulla congiura di Pisone, inizia così un nuovo viaggio alla magistrale in Scienze dell’Antichità alla Cattolica Sacro Cuore. Contemporaneamente viene premiato dalla Fondazione Honos nella categoria “ricerca e territorio” per il prezioso contributo sociale nelle attività di recupero e rivalutazione delle sacre tradizioni. “Sono grato alla Fondazione promotrice del premio Honos in particolare a Laura Liistro, al sindaco di Mazzarino Mimmo Faraci che ha ritirato il premio perché io ero impossibilitato dagli impegni di natura accademica e ad Emanuele Russo. Dedico questo conferimento speciale alla mia città, alla sua storia e alle sue tradizioni. Mi è stato proposto inoltre, dalla dott.ssa Liistro, di fondare a Mazzarino una sorta di “umanoteca” che invita chiunque voglia impegnarsi per la protezione del patrimonio antropologico del nostro territorio, un centro dove trovare risposte su tradizioni, figure e mestieri antichi. Insomma, riunire pezzi di passato e custodirli in un grande contenitore di tracce e testimonianze partendo da fonti preziose come gli anziani della nostra comunità”. Membro di Sicilia Antica, della Pro Loco e di altre associazioni del territorio, Camilleri intanto si dedica ad una nuova pubblicazione sulla chiesa Lacrima che dovrebbe uscire nel 2028 e scrive articoli per le riviste Galleria e Assicem (archivio storico per la Sicilia orientale). Appassionato di Dante, di poesia, di giallistica, in particolare dei grandi nomi della letteratura inglese e americana, Vincenzo vive e studia al Collegio Augustinianume ama immergersi in quella che considera una grande maestra, l’immensa biblioteca dell’ateneo milanese, a cui dedica i suoi giorni assecondando il suo talentocon letture storiche e filosofiche. Il giovane studioso, che condivide i suoi successi con la famiglia, in particolare con il nonno Saverio Ficarra che segue da sempre i suoi passi, ci regala anche delle belle riflessioni sulla vita.“Ho scelto, con cura e grazie ai consigli del mio professore relatore Alessandro Galimberti, il mio curriculum accademico all’interno del Corso di Laurea in Scienze dell’Antichità, perché il mio obiettivo è quello di diventare un antichista, cioè colui che si occupa di storia ebraica, greca, celtica, etrusca, romana, bizantina, araba e via dicendo. Questo mio trasferimento a Milano, dopo Brescia rappresenta una grande possibilità di muovermi in una realtà stimolante. Qui si può studiare di tutto e non escludo future esperienze europee ed estere. Mi piace confrontarmi con gli storici contemporanei, con quelli antichi e medievali. Voglio conoscere tutto del mondo antico e per questo passo la maggior parte delle mie giornate in biblioteca, mi accosto ai libri in inglese e in lingue classiche ma voglio imparare il tedesco e altre lingue. I miei nuovi ritmi sono ideali per mantenermi concentrato sulla mia passione. Ho sempre detto ai miei colleghi accademici “se solo potessi studiare tutta la vita”. Oggi molti studenti non vedono l’ora di finire gli studi. Per me smettere di studiare significherebbe perdere la possibilità di acquisire conoscenza. Vorrei acquisire esperienze che mi rendano una mente educata, capace di confrontarsi. Il mio curriculum abbonda di svariate materie perché non voglio precludermi questa sete di conoscenza e di analisi e chissà contemporaneamente vorrei acquisire una seconda laurea in filosofia”.
