10 Ottobre 2025

Sveglia presto e cammino!

SEMINARIO DIOCESANO Esercizi Spirituali lungo il cammino di Santiago

In compagnia del vescovo Rosario

di Giacomo Pardo

A differenza degli altri anni, gli esercizi spirituali li abbiamo vissuti in cammino! Da Sarria verso Santiago, ultimo tratto del cammino francese che porta alla tomba dell’Apostolo Giacomo, accompagnati dal nostro Vescovo.

Il pellegrinaggio verso la tomba dell’Apostolo solitamente viene intrapreso in modo personale, ma noi lo abbiamo vissuto comunitariamente, mantenendo però alcuni momenti di silenzio per il deserto che normalmente si vive durante gli esercizi spirituali. La fraternità, insieme ai 114 Km di paesaggi, piccoli borghi e colori che la natura ci ha donato, non hanno fatto altro che irrobustire i momenti di preghiera e le meditazioni tratte dal Vangelo di Luca dettate da padre Fabio Pallotta (missionario dei Servi della Carità). Certamente la fatica non è mancata, il cammino di Santiago è davvero metafora della vita! Ci ha insegnato ad attenderci l’un l’altro, è stato esempio concreto di una pastorale unita che cammina insieme verso una meta, l’unica meta che ci accomuna, la sequela Christi!

Il predicatore degli esercizi ci ha ricordato che non solo questo cammino ci insegnava tanto, ma dava la possibilità a noi di essere una testimonianza trasversale percoloro che incontravamo. Oggi molte persone percorrono questo cammino per fare un’esperienza datrekking o un’escursione per ritrovare se stessi. Padre Fabio teneva molto a precisare che il nostro è un vero e proprio pellegrinare verso la tomba dell’Apostolo Giacomo, un uomo che ha visto il colore degli occhi di Gesù, ha sentito il timbro della sua voce.

Possiamo sintetizzare la predicazione con una parola, “scioccante” si! Il vangelo di Luca è scioccante, perché non fa altro che evidenziare i veri motivi della venuta di Gesù, ovvero l’opposto di quello che i capi religiosi di un tempo aspettavano. Molte le provocazioni emerse, il Vangelo di Luca impregnato dell’Amore misericordioso non fa altro che continuare il canto del Magnificat suscitando in noi il desiderio di essere “sacerdoti della novità”.Arrivare alla tomba dell’apostolo di cui porto il nome, non solo mi ha donato la gioia di sentirmi più vicino a Gesù, ma ho sentito il desiderio di rinnovare il mio si! E affidare le vocazioni dei miei fratelli di seminario e la mia all’Apostolo affinché anche noi possiamo essere apostoli innamorati di Gesù e annunciatori del Vangelo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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