28 Settembre 2025

Mostra di pittura di Lillo Magro in Aidone

La Resilienza è nuova creatività

di  Nino Costanzo

L’arte, e in particolare la pittura, è da sempre un mezzo per esplorare e comunicare la resilienza, ovvero la capacità di affrontare e superare le avversità, e può essere vista come una forma di nuova creatività, specialmente in contesti contemporanei. Ad Aidone, presso il Centro culturale Opera Pia (ex Esattoria) è prevista perle ore 20 di sabato 4 ottobre  l’inaugurazione della Mostra di Pittura “La Resilienza è nuova creatività” di Lillo Magro, organizzata dalla docente Anna Maria Raccuglia, Sindaco del Comune di Aidone, e da don Carmelo Cosenza, Vicario foraneo di Aidone. Ad omaggiare il significato alla personale del Magro don Salvatore Chiolo che illustrerà le tematiche coniugando resilienza e nuova creatività, nella certezza e consapevolezza che l’arte può essere uno strumento utile per sviluppare resilienza; con interventi programmati del deputato regionale Luisa Lantieri, di don Carmelo Cosenza, del Sindaco Annamaria Raccuglia e dell’Assessore cittadino alla Cultura Alessandra Mirabella.
Invero l’arte è un linguaggio che ricorre all’azione come mezzo di espressione. Nella creazione artistica, il processo che si sperimenta non è definito principalmente dalle parole, ma da un’esperienza pratica. Infatti, “la comunicazione avviene nell’opera prodotta, in cui sono presenti sia il corpo (con l’azione) che i materiali. Molti fattori influenzano il processo creativo, sia consci che inconsci, entrano in gioco le emozioni e il percepire/sentire del corpo”: l’arte facilita l’espressione e la rappresentazione di ciò che non può essere definito dalle parole e coinvolge sia l’esecutore che lo spettatore. Senza dire che occorre considerare altri elementi che riguardano l’esperienza artistica: la bellezza “è qualcosa a cui tutti aspirano e che cerchiamo. Vedere una creazione prodotta come una propria opera e riconoscerne la bellezza facilita una maggiore autostima aiutando nel processo di riconoscimento del proprio valore”; la metafora “è un’espressione, spesso usata in letteratura/poesia, che descrive una persona o un oggetto riferendosi a qualcosa che ha caratteristiche simili a quella persona o oggetto”. Ne consegue che la resilienza “è la capacità di una persona o di una comunità, di affrontare e superare gli effetti negativi delle difficoltà, con conseguente rinforzo delle esperienze negative stesse”: per capire cosa determina la resilienza, dobbiamo considerare la persona nel suo insieme. Di poi, la personale di Lillo Magro permetterà la visitazione aperta al pubblico per parte del mese di ottobre.
Amante delle forme e del colore Lillo Magro si iscrive e frequenta l’Istituto Statale ‘Juvara’ di San Cataldo. Già nel 1981 tiene la sua prima personale, nel 1982 consegue la maturità d’arte applicata e subito si trasferisce a Firenze dove frequenta l’Accademia nella sezione scenografia. Le iniziative che intraprende sono tante; le collettive con compagni e amici della stessa accademia, le frequentazioni delle botteghe di restauro per mantenersi agli studi, i lavori alla bottega del teatro comunale di Firenze. Diverse sono le mostre in Toscana dove rimane per molti anni. Ma la sua terra lo richiama e per motivi familiari torna in Sicilia dove vive e lavora sebbene i contatti con la Toscana rimangono sempre vivi. Espone in diverse collettive e personali tra la Sicilia e la Calabria, riscuotendo consensi di pubblico e critica. Per molti anni studia il vetro, materia che lo affascina cercando di farlo sempre più suo: espone le sue prime a Paola e intuisce che la nuova materia ha qualcosa in più per esprimersi. Espone, altresì, a Piazza Armerina dove i consensi lo gratificano e lo stimolano a continuare nello studio di sintesi formali sempre più rispondenti alla propria esigenza spirituale Le figure, afferma Diego Gulizia, altro non è possibile definire in quanto hanno perso la configurazione fisiognomica che può esplicitarne la dimensione spirituale, si dispongono in una composizione con la natura che riecheggia sperimentazioni consolidate: “Il ritorno della realtà, non sempre misurato nell’arte come felice momento di grande ricerca creativa, qui acquisisce il significato d’esserci, di porre l’anima, che finalmente si fenomenizza, in un paesaggio accogliente, silente e intimo. Il clamore del nostro vivere quotidiano è lontano perché distraente e non permette la riflessione, l’auscultarsi l’anima”.

 

 

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