11 Settembre 2025

Il comitato Senzacquaenna ricevuto da Venezia e la Vardera. Sulla questione interviene anche Dipietro

Il sindaco di Enna chiede di riaprire la discussione per rescindere dal contratto

di Lisacchi - Pagaria

Il Comitato Senzacquaenna è stato ricevuto, nella mattina di giovedì, a Palermo presso la sede dell’Ars, a Palazzo dei Normanni, dai parlamentari regionali On. Fabio Venezia e Ismaele On. La Vardera. Scopo dell’incontro l’aver notizie sulle iniziative che, in particolare, l’On. Venezia, in quanto rappresentante del territorio ennese, intendeva intraprendere per risolvere l’annoso problema dei presunti abusi da parte del gestore del Servizio Idrico Integrato “Acqua Enna”, nei confronti di migliaia di cittadini che da anni si ritroverebbero a dover pagare bollette esose, le più care d’Italia, con importi anche giuridicamente ingiustificati (Partite pregresse), a fronte della corresponsione di pessimi servizi, come erogazione di acqua sporca in diversi centri dell’ennese, ad iniziare dal capoluogo, ma anche a Barrafranca e Calascibetta, acqua inquinata da escherichia coli, un pericoloso batterio, come recentemente avvenuto a Nicosia.
A queste carenze andrebbero ad aggiungersi quelle idriche determinate dalla mancata attivazione di pozzi, dei quali il territorio ennese sarebbe ricco. E non ultimo, i rappresentanti del Comitato hanno fatto presente ai due parlamentari, che la Magistratura sarebbe, nei confronti della Società Idrica, in piena attività d’indagine e, addirittura alcune indagini medesime si sono concluse, e sono stati rinviati a giudizio alcuni vertici politici e amministrativi di Acqua Enna. Ma ciò che ha suscitato stupore, ed è clamoroso, sarebbe l’assoluto stato di impasse da parte dell’Ato idrico, dove soltanto alcuni sindaci, sarebbero disposti, addirittura a rescindere il contratto con Acqua Enna ma, in seno all’Ati, e questo, ad opinione dei rappresentanti del Comitato, sarebbe scandaloso, essi trovano la resistenza e non si capirebbe il perché, di loro colleghi.
Intanto è dal mese di giugno che dall’Ati non giungono segnali di vita sulle posizioni da assumere nei confronti di Acqua Enna, dove, secondo i rumor, vi sarebbero collocati, anche parenti di illustri personalità. Ciò che è strano, tuttavia, è il fatto che ad oggi, ad eccezione di Venezia e di La Vardera (quest’ultimo non appartiene al territorio di Enna), e della contestata On. Stefania Marino, nessuno dei politici interpellati, anche da noi, attraverso PEC e Mail istituzionali, ha ritenuto di dover prendere posizione sulla problematica.
L’On Venezia ha sottolineato come sia importante unificare a livello regionale il prezzo dell’acqua, ma su questo punto, il Comitato puntualizza che ciò sarebbe accettabile soltanto se l’acqua tornasse ad essere gestita a livello pubblico. Alla fine dell’incontro i due parlamentari hanno annunciato un’azione congiunta attraverso la quale faranno audire il Comitato dalla IV Commissione Ambiente e Territorio. I membri del Comitato si sono detti soddisfatti dell’incontro pur mantenendo riserva e attendendo che alle parole seguano i fatti.

Intanto il sindaco di Enna, Maurizio Di Pietro, fa sapere che in tema di gestione del servizio idrico, ritiene “che sia più che opportuno riaprire una discussione che, per certi versi, sembra essere passata in secondo piano, dopo l’emergenza vissuta lo scorso anno”.

 “Credo, infatti, necessario conoscere e far conoscere –dice Di Pietro- alla pubblica opinione quale sia, ad esempio, lo stato dell’arte rispetto alla decisione, assunta all’unanimità dall’assemblea dei Sindaci dell’Ati idrico lo scorso mese di maggio, avente per oggetto l’individuazione di un pool di esperti con l’obiettivo di verificare la possibilità di rescissione del contratto di gestione del Servizio idrico integrato per gravi e ripetute inadempienze. Ma non solo. Credo sia necessario fare il punto sulla vicenda relativa alla tariffa e sulle ipotesi in campo legate alla sua effettiva rideterminazione al ribasso, compresa anche la necessità di approfondire il tema relativo al recupero delle somme versate dall’utenza della nostra provincia in tema di partite pregresse, con particolare riferimento alla recente, controversa, sentenza della Corte di Cassazione. È  evidente –conclude Di Pietro- che di temi da affrontare ce ne siano a sufficienza e che è ora, passata ormai l’estate, che l’assemblea dell’Ati li affronti con risoluzione e determinatezza. Per questo motivo ho richiesto formalmente la convocazione dell’assemblea”.

CONDIVIDI SU