È stata dedicata al pittore di Gela Antonio Occhipinti la pinacoteca comunale di Viale del Mediterraneo. Adesso si chiamerà “Pinacoteca Antonio Occhipinti”. Alla cerimonia ha partecipato oltre a numeroso pubblico e ai famigliari del pittore scomparso l’anno scorso, il sindaco Terenziano Di Stefano, il presidente del consiglio comunale Paola Giudice, il consigliere comunale Massimiliano Giorrannello ed Emanuele Zuppardo fondatore del Centro di Cultura “Salvatore Zuppardo”.
Dopo i saluti istituzionali ha preso la parola Emanuele Zuppardo che ha illustrato con passione la figura e l’opera dell’amico pittore. Di seguito un estratto del suo intervento:
“Un grazie all’amministrazione comunale per aver dato ascolto alla richiesta della nostra associazione di rinominare questa pinacoteca ad Antonio Occhipinti, al pittore che, meglio di altri, ha rappresentato la nostra città nei suoi rapporti con altri artisti di tutt’Italia.
Questa pinacoteca – signori – contiene 21 acquerelli di Antonio Occhipinti. Acquerelli illustrativi della storia di Gela, dal periodo greco ai nostri giorni, voluti dall’allora presidente dell’ADAS, Antonio Granvillano e finanziati dall’Ecorigene diretta da Angelo Castronovo. I testi della descrizione storica delle opere sono del prof. Nuccio Mulè.
Certamente Antonio Occhipinti è stato il pittore più rappresentativo che la nostra città ha avuto. Era in rapporti di amicizia con tanti poeti e pittori italiani. Citiamo solo alcuni a tra questi Pietro Annigoni che lo ha considerato tra i cinque più grandi acquerellisti d’Italia, Aldo Riso, Aldo Raimondi, Giuseppe Forte, Andreina Bertelli, Ignazio Buttitta, Mario Gori, Salvatore Solito, Giovanni Valenti e tanti altri.
Nella sua lunga carriera di artista e di poeta del colore ha seguito tanti giovani e tante donne che hanno frequentato la sua scuola di pittura che lui, fin dagli anni 60, aveva istituito nei locali del dopolavoro Anic nel quartiere di Macchitella.
Quanti riconoscimenti e quanti premi ha ricevuto nella sua lunga carriera: il Premio G. B. Tiepolo a Venezia, il Premio internazionale Fabriano, la Medaglia d’argento del Presidente della Repubblica alla carriera artistica, il Talamone d’argento ad Agrigento.
Ogni chiesa o convento della nostra città possiede più di un suo quadro. La Casa della Misericordia è un museo di sue opere ad acquerello. Ha realizzato i ritratti di tutti i papi della chiesa cattolica che in questo momento sono esposti nella Casa della misericordia, in Vaticano, a San Giovanni Rotondo e in varie collezioni pubbliche o private.
Con le sue opere Antonio ci ha circondato di tanta bellezza e di ogni stupore. Noi che lo abbiamo conosciuto e apprezzato gli siamo tutti debitori.
Nel luglio 1998 è stato ricevuto da S.S. Giovanni Paolo II e, in quell’occasione, gli ha donato il ritratto ufficiale del Papa. Era tanto emozionato per lo zucchetto o papalina ricevuta, e i regali del Papa. Così come lo fu con Papa Francesco che gli firmò in calce l’opera la “Cena di Emmaus” e l’originale si trova nella Casa della Misericordia di Gela.
Antonio Occhipinti ha dipinto ogni scorcio della nostra città, ha disegnato ogni angolo, ogni scorcio, ogni tramonto, ogni chiesa o monumento lasciando ai posteri tanta bellezza e tanta luce. Nel mio libro “Gela in tasca” ho inserito oltre cento opere del maestro che hanno arricchito e impreziosito l’opera.
Antonio che io ho seguito fin dagli anni sessanta, fin dalla sua prima mostra d’arte nel Circolo Sant’Agostino di Gela e inaugurata dall’allora on. Aldisio, è stato sempre un uomo molto modesto, meno di parola e non giudicava mai gli altri. Anzi li consigliava e li seguiva come fa un maestro con i suoi allievi. È stato un uomo mite, un uomo che ha tanto amato la sua città fino all’inverosimile. È stato molto orgoglioso di essere gelese. Amava la storia della nostra città con un amore viscerale. Veramente – mi diceva – Eschilo, Bacchilide, Simonide di Ceo, Archestrato e Apollodoro sono stati anche a Gela, hanno vissuto nella nostra città? E parlavamo di Gelone, Gerone, Polizelo e Cromio che furono anche campioni olimpionici.
E si entusiasmava ascoltare che qui a Gela nel sesto secolo a, C. si parlava il greco e che qui nel 424 a. C., 2400 anni fa’, si svolse il primo congresso della Pace che la storia ricordi e che noi non abbiamo fatto memoria. Anche se gli agrigentini, che noi gli diamo un contributo economico per Agrigento capitale della cultura, si vergognano di dire che la loro città fu fondata 108 anni dopo la nascita di Gela, dai Dori di Gela. Loro dicono che sono stati fondati dai Dori e basta!
La sua maturità, il suo amore per l’arte, la sua umanità e la tua umiltà lo hanno sempre contraddistinto. Era sempre bramoso di conoscere, di apprendere, di scoprire nuove emozioni tanto da diventare poeta della luce e del colore.
Nei suoi componimenti è stato un lirico e nelle sue opere si avverte subito la mediterraneità della nostra terra coi suoi colori, ora tenui e delicati, sempre rinati alla solarità di una luce profonda e spirituale, che ci fa sognare e godere di fronte a paesaggi ed opere senza tempo.
Antonio Occhipinti è stato un geniale costruttore di bellezza, un raffinato ricercatore di nuove epifanie. Per lui dipingere ha significato partecipare al grande disegno della creatività, un continuatore dell’opera creativa di Dio, consapevole di osservare con occhi pieni di contemplazione, stupore e ammirazione, la grandezza e la bellezza del mondo che ci circonda.
Lui era consapevole che la bellezza era l’espressione visibile del bene, così come il bene è la condizione metafisica della bellezza. E questo lo avevano capito anche i Greci e Platone che al riguardo scrisse: “La potenza del Bene si è rifugiata nella natura del Bello”.
Antonio è stato un grande amico della nostra associazione, il Centro di Cultura “Salvatore Zuppardo”, ha curato le illustrazioni delle nostre antologie poetiche, le copertine dei nostri libri e i ritratti per Salvatore Zuppardo, sono tutte opere del tuo ingegno e amore. E noi come associazione gli siamo grati e debitori del suo grande amore
