Dall’innamoramento all’amore

di Sebastiano e Maria Fascetta

Per aver cura della gioia dell’amore è necessario comprendere cos’è l’innamoramento e, di conseguenza, cos’è l’amore che intercorre tra un uomo e una donna. L’innamoramento è un’ esperienza particolarmente intensa dove i due avvertono una fortissima affinità, pensano allo stesso modo, sperimentano un’intesa  immediata al punto da sentirsi simili ancor prima di conoscersi realmente.

L’innamoramento è un tempo in cui i due partner si sento appagati; l’altro diventa l’assoluto, colui o colei che riempie ogni mancanza, ogni vuoto. Tutto è perfetto. L’innamoramento accade, avviene come qualcosa d’improvviso, non previsto, impetuoso e abbagliante.

In realtà, questa fase della relazione uomo donna propende verso un rapporto sempre più simbiotico dove le differenze sono totalmente annullate. Vi è una sorta di regressione verso forme adolescenziali e infantili di rapportarsi. Le caratteristiche essenziali di questa fase sono: l’idealizzazione del proprio partner tanto da ritenerlo perfetto; l’annullamento dei “confini dell’Io” al punto da desiderare le stesse cose che desidera il proprio partner; il prevalere della dimensione emotiva rispetto a quella cognitiva, razionale.

La psicologa Dorothy Tennov ha coniato il termine limerenza “per indicare quello stato di follia che destabilizza la psiche e fa perdere la testa all’innamorato spingendolo a non pensare più a nulla, se non alla persona oggetto del desiderio[1] Ne consegue che la persona innamorata idealizza a tal punto il proprio partner da non percepire alcun limite, alcuna fragilità, alcuna diversità.

In realtà, la dimensione simbiotica propria della fase d’innamoramento, che non è destinata a durare, non consente un vero incontro tra i due partner ma determina uno stato relazionale fusionale che soffoca il singolo e crea un legame di dipendenza.

L’innamoramento nasconde in un triplice inganno[2]: verso se stessi perché non accoglie la persona amata così com’è; verso l’altro/a perché proietta aspettative enfatizzando gli aspetti positivi e rimuovendo i limiti costitutivi di ogni persona; verso la relazione di coppia perché gli innamorati si ritengono unici perfettamente in armonia tanto da ritenere di bastare a se stessi.

L’innamoramento non costituisce il vero amore che invece presuppone un atto di volontà, una decisione consapevole, un vero e proprio lavoro personale e relazionale.

L’amore non è un sentimento che scaturisce dall’impulso momentaneo, non è qualcosa che accade da sé, ma una scelta da compiere con tenacia e volontà. E’un lavoro arduo, impegnativo, non facile ma certamente affascinante.

La coppia cresce nella relaziona nella misura in cui supera la fase simbiotica, fusionale, per riappropriasi ciascuno della propria unicità, identità.

Quando si passa dalla fase dell’innamoramento all’amore cadono tutte le proiezioni e idealizzazioni  per imparare a scoprire l’altro/a cosi com’è. Questo passaggio può determinare una vera e propria crisi relazionale perché cominciano ad emergere aspetti prima sconosciuti che possono non piacere anzi quasi infastidire. Si può arrivare persino a mettere in discussione il proprio matrimonio, la propria relazione ritenendo di aver sbagliato tutto, di non essere felici.

Davanti a tale bivio bisogna compiere la scelta di un amore adulto per un vero e proprio ri-innamoramento, ricominciamento a partire da ciò che si è. Si tratta di decidersi per l’altro, di accoglierlo in maniera incondizionata, con consapevolezza e responsabilità.

L’amore, infatti, è un cammino, un processo, un percorso da intraprendere insieme per imparare, giorno dopo giorno, ad accogliere l’altro/a senza proiettare aspettative o pretese.  Un amore capace di promuovere il proprio partner senza ricatti, favorendo una reciproca cura dell’intimità vivendo l’amore come “ tenerezza passionale, scelta di accogliersi e donarsi con stupore e incanto sempre nuovo e con la capacità di rinnovarsi di stagione in stagione per divenire una sola carne”[3]

Fromm ha scritto: “ L’amore è un’arte così  come la vita è un’arte. Se vogliamo sapere come amare dobbiamo procedere allo stesso modo come se volessimo  imparare qualsiasi arte, come la musica, la pittura, oppure la medicina e l’ingegneria” [4]

Ad amare s’impara. Purtroppo non poche coppie confondono l’amore con l’innamoramento affidandosi soltanto allo stato emotivo, al piacere momentaneo all’attrazione fisica. Amare è un cammino, un viaggio, un percorso da intraprendere con rinnovato stupore per imparare a conoscersi, accogliersi senza giudicare nè rimuovere i limiti e le fragilità che costituiscono ogni essere umano. Non si tratta, infatti, di amare soltanto un aspetto della persona ma tutta la sua totalità, potenzialità e fragilità. Vivere insieme significa imparare a conoscersi nella relazione e attraverso la relazione. L’altro rivela me stesso. Questo vale in modo particolare nella relazione di coppia. Per tale motivo è necessario attrezzarsi, avere alcuni strumenti necessari per vivere bene la relazione di coppia e affrontare i vari passaggi o crisi necessari per crescere nell’amore reciproco. Non c’è amore fecondo senza crisi. Avremo modo in seguito di affrontare il tema delle crisi comuni e personali come fasi evolutivi della relazione di coppia.

Anche il grande poeta R.M. Rilke ci offre alcune considerazioni interessanti a proposito dell’impegno che l’amore vero richiede per vivere autentiche relazioni: “ senza tregua ho dovuto fare l’esperienza che non c’è davvero nulla di più arduo che amarsi. È un lavoro, un lavoro a giornata, Friederich, a giornata. Com’è vero Dio, non c’è altro termine. Come se non bastasse, accade che i giovani non sono assolutamente preparati a questa difficoltà dell’amore; di questa relazione estrema e complessa, le convenzioni hanno tentato di fare un rapporto facile e leggero, le hanno conferito l’apparenza di essere alla portata di tutti. Non è così. L’amore è una cosa difficile, più difficile di altre: negli altri conflitti, infatti, la natura stessa incita l’essere a raccogliersi, a concentrarsi con tutte le proprie forze, mentre l’esaltazione dell’amore incita ad abbandonarsi completamente.

Le parole di R.M. Rilke sono particolarmente attuali perché evidenziano la serietà dell’amore umano che non può essere affidato all’improvvisazione e alle pulsioni del momento, come può accadere  a dei giovani innamorati, ma anche agli adulti, profondamente impreparati a vivere la “difficoltà dell’amore”, perché si tratta di una relazione “estrema e complessa” che non è alla portata di tutti.

Amare una persona non significa soltanto o esclusivamente “fare sesso” (ovviamente la sessualità è di fondamentale importanza all’interno all’interno della relazione di coppia,) ma vivere la sessualità come accoglienza dell’unicità e identità dell’altro/a scegliendo di donarsi totalmente e per sempre.

L’incontro sessuale tra due persone che si amano è una scelta e non effetto di un impulso o istinto. L’unione dei corpi è frutto di una scelta d’amore profondo che trova il suo apice espressivo attraverso l’atto sessuale. Per questo motivo l’amore è un’arte difficile ma affascinante, che richiede cura, attenzione, per “zappettare” il terreno della relazione per una crescita reciproca.

[1]Tratto da E.D’ONOFRIO La Consulenza Familiare, ed. Aracne, Roma, 2022, pag.139
[2]C. ROCCHETTA, Sposi amanti. Ed. Citta Nuova, 2019, Roma, pag.19
[3]Ibidem pag. 22
[4]E.FROMM, l’arte di amare, Mondadori, Milano 2009, pag.15

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