La preghiera nella vita di coppia.

di I coniugi Sebastiano e Maria Fascetta

Desideriamo riflettere oggi sulla preghiera come dinamismo di comunione della coppia con Dio. Lo facciamo a partire dal libro di Tobia, ove si narra la vicenda del matrimonio tra Tobia e Sara. Il libro in questione racconta la vicenda di alcune famiglie e del viaggio che Tobia affronta come simbolo del cammino vocazionale, esistenziale, che lo condurrà a incontrare e sposare Sara. Un viaggio di partenza dalla propria casa per poi ritornare alla propria casa trasformato. Tobia infatti ritornerà dal padre Tobi rimasto cieco, che aveva abbandonato, diventando strumento di guarigione. Il racconto è interessante perché mette a tema diversi aspetti della vita di coppia che riguardano il distacco e al contempo il rispetto della famiglia di origine; la lotta che il viaggio di crescita richiede, ci sono, infatti, dei nemici da affrontare per recuperare un atteggiamento maturo in vista del matrimonio. Si tratta, in definitiva, di un vero e proprio itinerario di iniziazione alla vita, alla crescita, alla vocazione, alla vita matrimoniale. Un viaggio verso se stessi e verso l’altro, che Tobia non affronta da solo ma in compagnia di Raffaele, angelo di Dio, presenza di Dio, che come nell’episodio del Cristo Risorto nei riguardi dei discepoli di Emmaus (cf Lc 24, 13 ss), accompagna l’umano nel cammino di senso, di ricerca della vera felicità.
In questo libro si parla anche della preghiera di coppia (Tobia 8,1-21) . Argomento che desideriamo trattare nel corso di questo articolo. Ci piace definire così la preghiera: è il segno che il divino non cancella l’umano. Come il roveto che bruca e non si consuma (cf Es 3,3) allo stesso modo la preghiera è incontro con il divino che non “consuma” l’umano, ma lo potenzia, trasforma, armonizza. Prima di fare qualche considerazione sulla preghiera di Tobia e Sara (Tobia 8, 14-18) è interessante considerare ciò che accade prima. Tobia,infatti, ricordandosi  delle parole di Raffaele compie alcuni gesti come risultante del percorso compiuto sino a quel momento :« Tobia allora si ricordò delle parole di Raffaele: prese dal suo sacco il fegato e il cuore del pesce e li pose sulla brace dell’incenso. 3L’odore del pesce respinse il demonio, che fuggì verso le regioni dell’alto Egitto» La  preghiera è medicina di Dio è “odore” che respinge ogni demone, ogni Asmodeo, simbolo di tutte le  forze caotiche che cercano di disturbare e turbare la vita matrimoniale.
La preghiera non solo è un tempo forte di liberazione ma è anche luogo spirituale in cui prendiamo consapevolezza che nell’amore nulla deve essere dato per scontato. Nessuno nella vita di coppia può sentirsi garantito nell’amore. Ad amare s’impara. La preghiera è il tempo relazionale in cui impariamo a riconoscerci amati da Dio e amanti in Dio.
Per capire la figura di Asmodeo bisogna considerare le seguenti parole dette da Tobia in preghiera e riportate la versetto 7: « Ora non per lussuria io prendo questa mia parente, ma con animo retto» La fuga del demonio va letta come la sconfitta di una sessualità vissuta soltanto come oggetto. Asmodeo è il segno che la coppia non può reggersi unicamente sul desiderio dell’altro o ,peggio ancora, del corpo dell’altro.
L’amore non è qualcosa che si può assimilare a un demone o un dio, tant’è vero che nella mitologia greca Eros è una divinità la cui potenza seduttiva  schiaccia l’essere umano per la sua irruenza pulsionale incontrollabile. Per la Bibbia, invece, l’amore divino è un’energia che umanizza senza mai sostituirsi all’essere umano. La fede è il modo di accogliere e rispondere all’amore di Dio. Essa è la condizione che consente a Tobia e Sara di vivere in modo umano il loro amore. La preghiera è il segno che il divino non cancella l’umano, ma anzi l’amplifica nella sua armonia.
«Tobia si alzò dal letto e disse a Sara: “Sorella, àlzati! Preghiamo e domandiamo al Signore nostro che ci dia grazia e salvezza» Tobia chiama Sara “sorella” e la invita ad “alzarsi”. In chiave cristiana questi due termini sono alquanto rivelativi. Il nostro partner è anzitutto sorella, fratello reso tale dal Battesimo. La vocazione matrimoniale è esplicitazione della vocazione battesimale a diventare figli di Dio e fratelli e sorelle in Cristo. La preghiera di coppia si radica in  questa consapevolezza ed è manifestazione dello Spirito che è già dato, è già in noi; prega in noi, con noi e per noi ( cf Rm 8,26ss). Il verbo alzare  è il medesimo utilizzato nei Vangeli per indicare la resurrezione. La preghiera di coppia si radica nel mistero pasquale di morte e resurrezione di Cristo, manifestazione del suo amore. Pregare significa riconoscere che Gesù è il Signore della nostra vita di coppia (cf Fil 2,6ss). Per mezzo della preghiera impariamo ad amarci in Cristo, come Cristo ci ama, perdonandoci, accogliendo le nostre storture e distorsioni, i nostri fallimenti e le nostre cadute. Pregare è amare. Amare è perdonare. La preghiera di Tobia e Sara ci offre un vero e proprio “schema” , “traccia” di preghiera di coppia: «Benedetto sei tu, Dio dei nostri padri, e benedetto per tutte le generazioni è il tuo nome! Ti benedicano i cieli e tutte le creature per tutti i secoli! 6Tu hai creato Adamo e hai creato Eva sua moglie, perché gli fosse di aiuto e di sostegno. Da loro due nacque tutto il genere umano. Tu hai detto: “Non è cosa buona che l’uomo resti solo; facciamogli un aiuto simile a lui”. 7Ora non per lussuria io prendo questa mia parente, ma con animo retto. Dégnati di avere misericordia di me e di lei e di farci giungere insieme alla vecchiaia”. 8E dissero insieme: “Amen, amen!”. 9Poi dormirono per tutta la notte”»

  1.  Ringraziare La preghiera di Tobia e Sara inizia con una triplice benedizione che è un modo per riconoscere che è Dio all’origine della vita di coppia. Per questo la preghiera inizia con un sentimento di ringraziamento a Dio. Pregare è riconoscerci dono di Dio, donati l’un l’altro. Tobia e Sara è come se dicessero che è bello stare insieme perché Dio stesso rende possibile la loro unione nell’amore. IL ringraziamento libera da ogni logica di possesso per immergerci nella dinamica esistenziale del dono. Tutto è grazia. Nella preghiera abbandoniamo ogni presa sull’altro, ogni pretesa, ogni mania di controllo sull’altro, cercando, con l’aiuto della grazia, di essere aperti al dono di Dio per imparare a donarci reciprocamente. Ringraziare per il dono del nostro partner, ringraziare per la vita, per le cose semplici di ogni giorno…

2 Il primato della Parola di Dio. La preghiera si fonda sulla Parola: «Tu hai creato Adamo e hai creato Eva sua moglie, perché gli fosse di aiuto e di sostegno. Da loro due nacque tutto il genere umano.                 Tu  hai detto: “Non è cosa buona che l’uomo resti solo; facciamogli un aiuto simile a lui»”. La vita di coppia cresce e si costruisce attraverso l’ascolto sponsale della Parola di Dio letta, meditata, accolta,                       condivisa, interiorizzata, vissuta. La Parola di Dio illumina (Sal 119,105) e rivela la vera vocazione della vita matrimoniale e ricolloca gli sposi dentro il progetto d’amore di Dio, come realtà dinamica da                         realizzare all’interno di un cammino di crescita reciproco. L’ascolto della Parola di Dio educa all’ascolto reciproco, al discernimento, alla conoscenza del cuore di Dio. Attraverso la Parola conosciamo il                         pensiero di Dio e assimiliamo i suoi medesimi sentimenti. La preghiera ci rende partecipi dello sguardo di Dio. La preghiera che si fa ascolto è un atto di fiducia attraverso la quale la coppia è in grado di                        rinnovare giorno dopo giorno, il suo Si iniziale.

  1. La tenerezza:« Dégnati di avere misericordia di me e di lei e di farci giungere insieme alla vecchiaia». La coppia ha bisogno di misericordia, di tenerezza per perseverare nell’amore e giungere insieme sino alla vecchiaia. La misericordia si esprime attraverso gesti di tenerezza, di cura, di attenzione, pazienza, accoglienza, assenza di giudizio. Giungere insieme alla vecchiaia è un progetto di vita che scaturisce dal desiderio profondo che gli sposi manifestano di crescere nell’unità d’amore. E’ impegno che apre con fiducia al futuro. La vecchiaia è cammino verso la saggezza. Gli anni trascorrono non all’insegna della ripetitività monotona ma nella saggezza di chi sa gustare ed apprezzare i cambiamenti dentro i limiti fisici, dentro le trasformazioni esistenziali. Accogliere la vecchiaia senza paura nella reciproca solidarietà sponsale esprime bellezza. La vecchiaia non è un tempo di degrado ma di maturità, di sintesi, di essenzialità, di memoria, di  fragilità e di attesa.
  2. Liturgia dei corpi. E dissero insieme: «“Amen, amen!”.Poi dormirono per tutta la notte.» Tobia e Sara la prima notte di nozze non dormono ma si uniscono con passione e amore. La sessualità della coppia non è separata dalla preghiera. L’esercizio della sessualità è anche uno dei modi con il quale la coppia vive la sua unione con il Signore e riesce a pregare. Attraverso la preghiera il rapporto di amore che la coppia vive è espressione di interiorità e persino di spiritualità.« Si può dire che attraverso l’uno e l’altro il “linguaggio del corpo” è riletto sia nella dimensione soggettiva della verità dei cuori umani, sia nella dimensione “oggettiva” della verità del vivere nella comunione, diviene la lingua della liturgia.» ( Giovanni Paolo II).

Proposta per la preghiera di coppia quotidiana.

 – Raccoglimento, silenzio essere consapevoli che siamo alla presenza del Signore ( momento in cui possiamo accendere una candela, mettere la Bibbia aperta, oppure disporci davanti a un icona)
– Ringraziare per qualcosa di concreto…invocare lo Spirito…
– Ascoltare la Parola di Dio ( ad esempio il Vangelo del giorno, senza preoccupazione di capire  tutto, ma accogliendo con calma una frase, un versetto, un’espressione che in quel preciso momento riecheggia nel nostro cuore. Possiamo anche fare una breve condivisione, risonanza)
– Chiedere Misericordia, Tenerezza per vivere la giornata sotto lo sguardo di Dio, per essere premurosi e attenti l’un l’altro, per assumere un impegno concreto alla luce della Parola ascoltata  (si potrebbe concludere con la preghiera della tenerezza dedicata a Maria)
– Gesto conclusivo: un abbraccio, una carezza, un sorriso, un bacio

 

 

 

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