7 Novembre 2025

DON BRUGNONE rinnoviamo il nostro impegno per l’accoglienza, l’integrazione e il rispetto della dignità di ogni persona.

Atto intimidatorio al centro di accoglienza di Pietraperzia

AGOSTINO SELLA Questo atto non ci farà indietreggiare, anzi.

di Redazione

Nella serata di lunedì 3 novembre, un grave gesto ha tentato di oscurare la luce dell’accoglienza che da sempre caratterizza la comunità di Pietraperzia. Un uomo incappucciato ha dato fuoco al centro di accoglienza che da pochi giorni ospita persone in fuga dalla guerra e dalla fame.
Solo grazie al coraggio e alla prontezza degli operatori del centro, le fiamme sono state subito domate, evitando conseguenze ben più drammatiche. Le forze dell’ordine stanno indagando per individuare il responsabile di questo atto vile.
Pietraperzia, negli anni, ha dimostrato di essere una terra capace di aprire le porte e il cuore a chi arriva da lontano, – dice don Osvaldo Brugnone direttore diocesano di Migrantes e vicario Foraneo di Pietraperzia – cercando una vita migliore. È questa la Pietraperzia che conosciamo e che vogliamo continuare a raccontare: una comunità viva, generosa, che non si lascia intimorire dalla paura o dall’odio. Come Ufficio Migrantes, rinnoviamo il nostro impegno per l’accoglienza, l’integrazione e il rispetto della dignità di ogni persona. Ogni volto accolto è un segno di speranza, ogni gesto di solidarietà è una risposta concreta contro l’indifferenza. Invitiamo tutti a stringersi attorno agli operatori e agli ospiti del centro, perché solo insieme possiamo costruire una società più giusta, più umana, più fraterna“.
A don Osvaldo si unisce Agostino Sella presidente di Don Bosco 2000 “Questo atto non ci farà indietreggiare, anzi . La violenza non rappresenta Pietraperzia, comunità generosa e solidale, e non rappresenta l’Italia che vogliamo. Nei confronti di chi tenta di seminare odio rispondiamo con fermezza assoluta, rivendicando il diritto di questi ragazzi a trovare protezione e dignità nel nostro paese. Il nostro impegno nell’accoglienza si rafforza, non si affievolisce, di fronte alle minacce.”
Sul grave fatto è intervenuta anche la segretaria generale della CISL Agrigento Caltanissetta Enna, Carmela Petralia, assieme ai segretari generali della Funzione pubblica, Salvatore Parello, della Fisascat, Alfonso Bellomo, e al presidente dell’ANOLF di Enna, Rosario Cottonaro, che esprimono ferma condanna per il grave atto intimidatorio. “È un atto che colpisce non solo un luogo di accoglienza e solidarietà – dichiarano – ma l’intera comunità civile, perché attacca i valori dell’umanità, dell’integrazione e della convivenza. Ogni atto violento che crea distanza ci ricorda quanto lavoro resta da fare. Dietro ogni volto migrante c’è una storia di coraggio, non un problema da risolvere”. “Esprimiamo – proseguono i sindacalisti – piena solidarietà all’associazione Don Bosco 2000, ai minori coinvolti, ai lavoratori, operatori e a tutti coloro che, ogni giorno, operano con impegno e dedizione per costruire una società più giusta e inclusiva”. “Difendere l’accoglienza – concludono – significa difendere i valori democratici su cui si fonda la nostra società. In un momento così delicato bisogna coltivare sempre di più i valori del rispetto, della giustizia sociale e dell’inclusione, condannando ogni forma di intimidazione e di violenza”.

Ricordiamo che quello di lunedì 3 novembre non è il primo episodio di questa natura: nel 2018 uno sparo era stato diretto contro una finestra della medesima struttura. “Tale reiterazione non scoraggia l’associazione dal proseguire la propria missione. “Chiediamo alle istituzioni una risposta ferma e tempestiva – dice  Sella –, e allo stesso tempo testimoniamo che l’accoglienza rimane il fondamento della nostra azione, oggi più che mai necessaria”.

 

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