“Ero in carcere e malato e mi avete visitato…” “… Via maledetti nel fuoco eterno … perché ogni volta che non avrete fatto queste cose a qualcuno di questi miei fratelli più piccoli non le avrete fatte a me…” È il Vangelo della condivisione o se vogliamo usare un termine che appartiene al lessico psicologico il Vangelo dell’empatia. Ma noi la vogliamo chiamare semplicemente l’essenza del cristianesimo. È stata questa la Buona Novella che nel giorno della Commemorazione dei defunti, in un viale principale del Cimitero di Enna, gremito di popolo, p Sebastiano Rossignolo, nuovo vicario foraneo, ha commentato durante la santa Messa cittadina in suffragio degli ennesi che non sono più tra noi. “A volte – ha detto Rossignolo attorniato da quasi tutti i sacerdoti, i religiosi e i diaconi ennesi – demonizziamo questa realtà (la morte) e pensiamo che non ci appartenga. Oggi la Parola ci richiama fortemente al tema giubilare, quello della Speranza e difatti San Paolo nella Lettera ai Romani, parla proprio di speranza” P. Sebastiano ha parlato del dono gratuito di Cristo che si offre e attraverso la sua morte proietta l’uomo verso l’eternità, quindi, per ogni cristiano la morte deve essere intesa nella sua accezione positiva. Il vicario foraneo ha parlato ancora dell’inefficienza degli idoli e dell’inutilità delle ideologie. Solo Cristo proietta verso l’eternità. Infine ha ricordato Giovanni Paolo II: “Solo Cristo è la risposta al dolore dell’umanità”.




