22 Ottobre 2025

In Argentina per portare la Parola di salvezza agli assetati di Dio

Don Giorgio, sempre pronto a ‘rimettersi’ in viaggio

Viviamo di provvidenza e preghiamo strada facendo

di Carmelo Cosenza

È partito l’anno scorso per l’Argentina, come missionario itinerante del cammino neocatecumenale, don Giorgio Cilindrello, presbitero della diocesi di Piazza Armerina “qui la missione è molto giovane, stiamo evangelizzando per portare i nuovi fratelli che ascoltano la predicazione, e rafforzare l’unica comunità presente a Misiones; abbiamo un ottimo rapporto con il Vescovo e il clero di Oberá” così ci scrive don Giorgio, dopo che lo abbiamo contattato per raccontare la sua “storia” per #unitineldono.

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Il cammino neocatecumenale alla radice della sua scelta
Don Giorgio, 65 anni è originario di Gela, sesto di dodici figli (cinque dei quali moriranno piccolissimi). Deve la sua vocazione alla mamma “Mia madre ha pregato, giorno e notte, per la mia conversione e per avere un figlio sacerdote, il Signore ha scelto proprio me, per servire ed amare ciò che prima aborrivo e rifiutavo, la Parola di Dio e la Chiesa”.
Una storia vocazionale particolare quella di don Giorgio che inizia dopo l’avvicinamento alla Chiesa, all’età di 25 anni inserendosi nel coro e nel gruppo giovanile della parrocchia S. Giacomo di Gela. In seguito, conosce e inizia il cammino neocatecumenale.

Con i frati minori rinnovati e le suore di Madre Teresa: tra i barboni, i poveri di Scampia e il carcere di Secondigliano
Ma sarà l’incontro con i frati minori rinnovati, (una riforma dell’ordine dei frati minori cappuccini, della loro scelta radicale di povertà) che darà una nuova svolta alla sua vita.
Nel 1987 a Napoli inizia il postulandato. Dopo la professione dei voti nel 1992, sempre a Napoli inizia lo studio della Teologia e nel 1995 viene ordinato diacono permanente.
In questi anni è molteplice l’attività di don Giorgio: presso le Missionarie della Carità di Madre Teresa di Calcutta, la cura dei barboni e dei poveri. E poi l’evangelizzazione alle vele di Scampia, il volontariato presso il carcere di Secondigliano; l’animazione con i giovani del quartiere periferico di Miano e del gruppo del “Samaritano”. una realtà di disabili. Celebra la liturgia della Parola con una comunità neocatecumenale al Buon Cammino vicino la stazione centrale di Napoli, e più volte a Ischia, per aiutare un parroco anziano.

Il ritorno in Diocesi e il sacerdozio
Intanto don Giorgio sente il desiderio del sacerdozio, “Sono trasferito a Palermo, e cresce in me il desiderio del presbiterato che mi viene negato”, e continua la vita religiosa a Palermo e Monreale.
Dal confronto con Kiko Arguello e il direttore spirituale, lascia l’ordine religioso e viene accolto da mons. Michele Pennisi nella diocesi di Piazza Armerina e affidato alla sua parrocchia di origine S. Giacomo in Gela.
Il 16 ottobre del 2004 viene ordinato sacerdote e mandato a svolgere il servizio di cappellano presso il carcere di Gela e la polizia di Stato.
Ci sono in seguito tra il 2012 e il 2017 (fino alla partenza per la missione) due parrocchie che gli vengono affidate sempre a Gela. S. Francesco prima e S. Sebastiano dopo. In entrambe le parrocchie, con don Giorgio “nascono” delle nuove comunità neocatecumenali e gruppi giovanili.

Il desiderio della “missione itinerante”
Ma per don Giorgio il movimento continua ancora. Infatti in lui cresce il desiderio della missione itinerante con il cammino neocatecumenale. È il vescovo, mons. Rosario Gisana a permettergli di iniziare questa esperienza. Viene “sorteggiato” nella convivenza di inizio corso e mandato in Argentina presso le diocesi di Cruz del Eje e la prelatura di Dean Funes a Nord-Ovest del dipartimento di Cordoba.
Così racconta don Giorgio “Qui viviamo di Provvidenza, il Signore non ci fa mancare nulla, abbiamo un tetto che ci accoglie, abbiamo una camionetta e con essa viaggiamo, con l’equipe per raggiungere le varie destinazioni e preghiamo strada facendo”.
Dopo alcuni mesi è insieme ad un’altra equipe itinerante nella diocesi di Oberá – Misiones estremo Nord – Est argentino vicino ai confini di Brasile e Paraguay.
“Io e il mio compagno di missione siamo ospitati casa di una anziana vedova. Facciamo evangelizzazione in periferia dove madri con bambini non possono accedere ai dispensari di salute; alcune mamme sono indotte ad abbandonare o regalare i propri neonati, non esiste fonte di lavoro, generalmente vivono di lavoretti occasionali, pulizie o prostituzione per mantenere i loro figli, i mariti spesso lavorano lontano o abbandonano le famiglie. I bambini presentano seri problemi: senza protezione paterna, a volte, vittime di abusi che si consumano nella stessa famiglia, spesso denutriti, e molti vivono per strada, la prostituzione infantile, purtroppo, è una piaga dolorosissima. Alto livello di alcolismo, incesto ecc…! Qui la missione è molto giovane, stiamo evangelizzando per portare i nuovi fratelli che ascoltano la predicazione, e rafforzare la unica comunità presente a Misiones, abbiamo un ottimo rapporto con il vescovo e il clero di Oberá. Alcuni parroci di altre città hanno chiesto il ‘Cammino’ per le loro parrocchie e, noi siamo pronti per rimetterci in viaggio e portare la Parola di salvezza agli assetati di Dio, del suo amore fino ai confini della terra. In Argentina sto vivendo tutto ciò nella gratitudine a Dio, al mio Vescovo, alla mia Diocesi che mi generato nella fede e, oggi, grazie al Cammino Neocatecumenale sono in piena attività nella Vigna del Signore”.

I fedeli e i sacerdoti sono affidati gli uni agli altri, come nelle comunità cristiane delle origini.

Promuovere e raccogliere le offerte dei donatori a sostegno di tutti i sacerdoti delle diocesi italiane, inclusi gli anziani e malati e quelli in missione all’estero, è molto importante. Perché, dal 1990 il loro sostentamento non è più a carico dello Stato, ma è affidato alle persone, come te.

Perché sostenere i sacerdoti è supportare tutte le nostre comunità che, grazie a loro, esistono. Per saperne di più www.unitineldono.it

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