Con atto n. 189 del 6 ottobre 2025 il Comune di Aidone ha prorogato, in zona Cesarini, lo “affidamento dell’appalto del servizio, raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani” dall’1 ottobre 2025 al 21 ottobre 2025! Da qui l’incertezza sul futuro della società ha prodotto l’ennesima emergenza rifiuti nella città della Dea, nonostante gli sforzi dell’Amministrazione comunale capeggiata dalla docente Annamaria Raccuglia per la precarietà del bilancio economico e per il senso di responsabilità dei pochi lavoratori che non hanno proclamato lo stato di agitazione. Una nuova crisi nella raccolta che ormai segue dei riti consolidati e che nessuno sembra capace di cambiarli, afferma il sindacalista Domenico Raimondi del SI.F.U.S. (Sindacato fondato sull’Unità e la Stabilizzazione) e del CONF.A.L.I. (Confederazione Associazioni Lavoratori Indipendenti)
“In questi giorni la città al centro e anche in periferia si è ancora una volta svegliata con cumuli di spazzatura per strada: Una condizione di precaria igiene ambientale che preoccupa i pochi operatori turistici e commerciali che vedono passeggiare per strada persone che devono scansare i cumuli di spazzatura”. Non solo dal centro alla periferia le piante infestanti crescono senza freni perché il diserbo è sostanzialmente fermo! Alcuni politici di opposizione, in modo eufemistico che ingentiliva il fatto, lo chiamavano verde anomalo. Quelli attuali, più volgarmente, vanno diritti al cuore del problema e parlano di erbacce. Il punto è che, dice Domenico Raimondi, il problema esiste e va dal centro alla periferia, dalle piazze ai cortili, dalle isole pedonali alle strade più trafficate: “C’erano prima e ci sono adesso le erbacce: è uno spettacolo che offre un senso di trascuratezza, abbandono e incuria”.
A questo punto le cose, occorre precisare che “I rifiuti e gli scarti, soprattutto quelli che si presentano nella forma a noi più familiare, quella della spazzatura, vengono spesso assunti nella letteratura come simboli, metafore, se non vera e propria sostanza dello sporco che è in noi, dove sporco non sempre presuppone un giudizio morale negativo su una persona, un comportamento, un atteggiamento”: capita così di incontrare nelle aree interne siciliane, e non solo, un panorama dove il parallelismo tra la spazzatura vera e propria e uno dei rapporti intorno a cui si sviluppa l’ambiente si presenta con la corposità di una presenza materiale. Italo Calvino si è occupato più volte dei rifiuti: per lui avevano il fascino indiscreto di un mondo sommerso -un po’ come gli strati inconsci della nostra personalità- che l’artista ha il compito di portare alla luce per illuminare le condizioni reali della nostra esistenza. I complessi problemi connessi alla gestione dei rifiuti e all’organizzazione di un servizio efficiente, secondo Guido Valli, autore del testo La parola ai rifiuti, non devono farci dimenticare che l’igiene urbana è un’attività carica di implicazioni personali, psicologiche, sociali e persino filosofiche, che è opportuno tener presenti: non solo per svolgere con una maggiore consapevolezza i propri compiti quotidiani, ma anche e soprattutto perché in alcune di queste implicazioni si possono individuare delle risorse inutilizzate, dalla cui mobilitazione il servizio può guadagnare efficacia ed efficienza. Orbene, è incontestabile che un sistema efficace di raccolta differenziata richiede innanzitutto, secondo Valli (che ha svolto ricerche e lavorato a progetti di cooperazione in Asia, Africa Medioriente e America Latina), una attiva collaborazione da parte degli utenti, perché se questi non tengono separate e non conferiscono correttamente le diverse frazioni del rifiuto prodotto, niente di tutto il sistema di raccolta, selezione, trattamento, valorizzazione che si organizza a valle potrà mai funzionare. Cercando di esplorarli, avvalendoci della guida di Calvino che -presentando La città di Leonia- ha saputo piegare la sua sensibilità di artista e di uomo di lettere all’analisi di una realtà quotidiana apparentemente banale come la gestione dei rifiuti, traendone molti spunti di grande interesse. Le direttive europee hanno reso cogente per tutti i paesi membri la scelta di seguire un modello di gestione integrata che si fonda su: Riduzione, Raccolta differenziata, Riciclaggio, Recupero. L’inversione strategica di rotta, riguarda non solo il sistema-paese ma anche e soprattutto coloro ai quali lasceranno in eredità il nostro pianeta. Scegliere di contribuire, con un atteggiamento più consapevole, al rispetto dell’ambiente richiede una scelta che attribuisce maggior valore alla vita del nostro pianeta e quindi al rispetto di noi stessi e degli altri. Nell’antica Grecia persino i cocci dei vasi rotti venivano riutilizzati per scriverci sopra il nome delle persone che la popolazione voleva bandire dalla città!
