
L’Ordine Francescano fu fondato da san Francesco d’Assisi. Egli ottenne nel 1209-1210 da papa Innocenzo III la possibilità di vivere in modo radicale la povertà evangelica.
Il suo ordine, infatti, a differenza degli altri ordini religiosi esistenti, in particolare agostiniani e benedettini, ebbe la facoltà di praticare non solo una vita povera ma anche quella di non possedere beni, quali conventi e terre, conducendo al contempo una vita mendicante.
Gli ordini mendicanti sono quegli ordini religiosi che, non vivendo stabilmente con le rendite del lavoro dei campi o del commercio, vivono di “provvidenza”, cioè grazie alle offerte dei fedeli. Tale scelta, come nel caso dei francescani, comporta la necessità di vivere nella povertà assoluta. Già alla morte di Francesco, ma in alcuni casi anche quando lui era ancora in vita, all’interno dell’Ordine Francescano emersero due tendenze ben distinte: una guardava a quella vita ascetica e mendicante che aveva caratterizzato la comunità alle sue origini; l’altra, fatta propria dalla maggioranza dei frati, puntava invece a stabilizzare l’ordine in conventi di sua proprietà e interpretare come sua missione centrale la cura delle anime, per la quale sarebbe stata necessaria una presenza più radicata nei contesti cittadini.
Nella seconda metà del XIII secolo i frati più rigorosi fecero parte del movimento degli Spirituali, in cui l’aspirazione alla povertà totale si fondeva con attese apocalittiche e con una contestazione più o meno aperta delle autorità della Chiesa. Gli Spirituali vennero condannati come eretici da papa Giovanni XXII e subirono persecuzioni. Alcuni gruppi, nel centro e sud Italia, comunque, sopravvissero e furono chiamati comunemente “fraticelli”.
Fin dall’Antico Testamento simbolo della salvezza e dell’amore di Dio per gli uomini, il Tau, ultima lettera dell’alfabeto ebraico, fu adottato prestissimo dai cristiani, essendo la sua forma simile a quella della croce. A questa somiglianza è dovuto l’amore di San Francesco per il Tau, la cui presenza si può facilmente ritrovare in diversi momenti della vita del Santo. Era un amore che scaturiva da un’appassionata venerazione per la croce, per l’umiltà e la missione del Cristo che attraverso la croce ha dato a tutti gli uomini il segno e l’espressione più grande del suo amore. Oltre a tutto ciò Francesco vedeva nel Tau l’espressione concreta e reale della salvezza e della vittoria di Cristo sul male.