28 Settembre 2025

ENNA Ospedale privo della radioterapia

IL futuro policlinico privo di questo servizio

di Mario Antonio Filippo Pio Pagaria

Manca la radioterapia all’ospedale di Enna. Il futuro policlinico, adesso ospedale di riferimento è privo di questo importante servizio. In atto, i purtroppo numerosi pazienti ennesi e della provincia, sono costretti, per eseguirla, a doversi recare a Catania, con le conseguenze logistiche, psicologiche ed economiche che i lettori potranno immaginare. Ciò non è assolutamente accettabile, anche perché l’ospedale di Enna è dotato di un’ottima Unità Operativa Complessa di Oncologia dove i pazienti vengono trattati con grande umanità nonché attenzione terapeutica sia da parte del personale medico, sia da parte di quello infermieristico e socio sanitario. Ma il punto dolens è che il servizio di Radioterapia, ad oggi è mancante. La radioterapia in molti casi potrebbe essere considerata “salvavita” quando viene utilizzata per patologie oncologiche e non. Potrebbe rivelarsi, quindi, indispensabile per la sopravvivenza dei pazienti e per migliorare la loro qualità della vita.Abbiamo inviato un whatsapp al direttore generale Mario Zappia, che lo ha visualizzato e, conoscendo la sua sensibilità e la sua formazione cattolica, siamo sicuri che risponderà positivamente a questo che non vuole essere un articolo denuncia ma un appello alla classe politica a farsi carico del serio problema. Abbiamo inviato anche un whatsapp all’on Fabio Venezia e anche lui lo ha visualizzato. Non abbiamo dubbi che darà una risposta ai numerosi cittadini ennesi che lo hanno votato. Abbiamo contattato un consigliere comunale molto attivo , Dario Cardaci, che ci ha dichiarato: “Che un ospedale importante e sempre più attrattivo come il nostro non possa avere la radioterapia è una vergogna. Non prevederlo nemmeno per il futuro mortifica le esigenze di un intero comprensorio che va di gran lunga al di là del Capoluogo e della sua Provincia. Prevedo e per quanto mi riguarda sarò senza dubbio fra i promotori, che avvenga una mobilitazione dal basso che protesti in modo forte ed efficace così come già avvenuto per l’emodinamica, ottenuta grazie anche alle forti pressioni esercitate dalla gente e da chi la rappresenta presso le Istituzioni locali. I temi irrisolti in fatto di sanità sono tanti a partire dall’Hospice chiuso e mai più riaperto per giungere a quell’altra vergogna del CISS. Vorrà dire che fin da subito aggiungeremo anche questa, senza se e senza ma”. Per quanto ci riguarda, seguiremo con attenzione e vigilanza la vicenda e daremo spazio alle istanze delle classi sociali più deboli, tenendo sempre la schiena dritta senza favoritismi nei confronti di questo o di quel politico.

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