
Un giovane chirurgo ennese, del team del dottor Marco Furci, ha fatto parte dell’equipe operatoria che ha eseguito un intervento di mastectomia endoscopica video-assistita con ricostruzione immediata, tramite collocazione di protesi mammaria definitiva, intervento chirurgico eseguito, la settimana scorsa, per la prima volta in Sicilia.
Si tratta di Rosita Comito, laureatasi a pieni voti alla Sapienza di Roma e specializzatasi in Chirurgia Generale presso l’Università di Catania. Va ricordato che sede dell’intervento chirurgico è stato il Policlinico universitario Rodolico – San Marco di Catania, nell’ambito della “Breast Unit” o Centro di Senologia Multidisciplinare, una struttura specializzata nella diagnosi, cura e riabilitazione della patologia mammaria, in particolare del tumore al seno. L’Unita Operativa di Breast Unit, per l’appunto, è diretta dal dottor Marco Furci. Soddisfazione ha espresso la giovane dottoressa che ha detto: “Sono veramente orgogliosa di fare parte di questo team di professionisti. Per me è un grande onore aver partecipato all’esecuzione di questa procedura chirurgica ma lo è ancor di più, poter offrire sempre più, possibilità di trattamento alle donne, anche alle donne siciliane”. Prima dell’intervento, la paziente, che è stata dimessa, dopo la piena riuscita dello stesso, in tempi brevissimi, è stata seguita dalla anzidetta equipe oncologica multidisciplinare composta da radiologi, radioterapisti oncologi, anatomo-patologi, medici nucleari, genetisti, dallo psico-oncologo, dal fisiatra e dal fisioterapista. “L’intervento di chirurgia mininvasiva– spiega Rosita Comito – assolutamente innovativo , ha consentito , di ottenere nella paziente , affetta da tumore multicentrico alla mammella con linfonodi , l’asportazione completa della ghiandola mammaria sede del tumore, preservando la pelle e il complesso areola-capezzolo”. Per ottenere questo risultato, i chirurghi, supportati da anestesisti e da un valido gruppo infermieristico e ausiliario, hanno effettuato una singola incisione di soli 3 cm, nascosta lungo la linea ascellare anteriore. È ovvio che nel seno della paziente non sono rimaste cicatrici visibili e la stessa ne ha tratto grande beneficio psicologico.