11 Agosto 2025

Rosita Comito giovane chirurgo ennese, del team del dottor Marco Furci

di Mario Antonio Filippo Pio Pagaria

Un giovane chirurgo ennese, del team del dottor Marco Furci, ha fatto parte dell’equipe operatoria che ha eseguito un intervento di mastectomia endoscopica video-assistita con ricostruzione immediata, tramite collocazione di protesi mammaria definitiva, intervento chirurgico eseguito, la settimana scorsa, per la prima volta in Sicilia.

Si tratta di Rosita Comito, laureatasi a pieni voti alla Sapienza di Roma e specializzatasi in Chirurgia Generale presso l’Università di Catania. Va ricordato che sede dell’intervento chirurgico è stato il Policlinico universitario Rodolico – San Marco di Catania, nell’ambito della  “Breast Unit” o Centro di Senologia Multidisciplinare, una struttura specializzata nella diagnosi, cura e riabilitazione della patologia mammaria, in particolare del tumore al seno. L’Unita Operativa di Breast Unit, per l’appunto, è diretta dal dottor Marco Furci. Soddisfazione ha espresso la giovane dottoressa che ha detto: “Sono veramente orgogliosa di fare parte di questo team di professionisti. Per me è un grande onore aver partecipato all’esecuzione di questa procedura chirurgica ma lo è ancor di più, poter offrire sempre più, possibilità di trattamento alle donne, anche alle donne siciliane”. Prima dell’intervento, la paziente, che è stata dimessa, dopo la piena riuscita dello stesso, in tempi brevissimi, è stata seguita dalla anzidetta equipe oncologica multidisciplinare composta da  radiologi, radioterapisti oncologi, anatomo-patologi, medici nucleari, genetisti, dallo psico-oncologo, dal fisiatra e dal fisioterapista.  “L’intervento di chirurgia mininvasiva– spiega Rosita Comito – assolutamente innovativo , ha consentito , di ottenere nella paziente , affetta da tumore multicentrico alla mammella con linfonodi , l’asportazione completa della ghiandola mammaria sede del tumore, preservando la pelle e il complesso areola-capezzolo”. Per ottenere questo risultato, i chirurghi, supportati da anestesisti e da un valido gruppo infermieristico e ausiliario, hanno effettuato una singola incisione di soli 3 cm, nascosta lungo la linea ascellare anteriore. È ovvio che nel seno della paziente non sono rimaste cicatrici visibili e la stessa ne ha tratto grande beneficio psicologico.

 

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