
È il dramma che vivono donne e uomini che in qualche modo sono stati privati dall’affetto dei genitori. Ed è il titolo dell’ultimo romanzo scritto dalla brava autrice ennese Maria Rosa Emma (foto). Leggendo oltre le righe, non soltanto si scopre una brillante scrittrice, capace di ben integrare le differenti epoche in cui si articola il racconto riuscendo a farle divenire un tutt’uno con il significato che intende trasmettere al lettore: l’importanza della genitorialità, e, in particolare della maternità. Per noi che scriviamo, essendo rigorosamente cristiano cattolici, questo libro, che abbiamo divorato in poche ore, è un inno alla vita. È la storia di tre donne che per una serie di vicissitudini si vedono costrette a fare scelte che non avrebbero voluto fare, pagandone le conseguenze psicologiche e compromettendo l’itinerario della vita di ciascuna. Le tre donne, sono destinate, al concludersi di un’intricata e complessa storia, ricca di colpi di scena, a incrociare le loro vite grazie a quella che noi chiamiamo, dal nostro punto di vista “Manzoniana Provvidenza” o che chi non crede, potrebbe chiamare “Destino”. E l’autrice, pur essendo laica, lascia trasparire la sua fede nel trascendente perché la narrazione, ricca di apparenti coincidenze non può essere, non segnata dal Dito di Dio. Sono tre storie che si intrecciano e sono unite da un “Fil rouge”: due bambini che dopo l’infanzia vissuta spensieratamente, insieme, raggiunta l’adolescenza, scoprono d’amarsi e mettono al mondo un bambino, ma la madre di lei, spinta da un odio ingiustificato costringe la figlia a lasciare la Sicilia per recarsi a Bologna. Nella ragazza, ancora minorenne, che vuole crearsi una famiglia, nasce un forte sentimento di rancore verso la madre, che si porterà dentro negli anni a venire, quando, dopo una serie di fatti positivi, metterà da parte, scoprendo di amarla. Giunte a Bologna, entra in ballo la terza protagonista del romanzo, una suora, che accoglie le due donne nel suo istituto per ragazze madri. La ragazza, qui prende le distanze dalla madre e seguendo i consigli della suora, che, tuttavia, non approva questo astio nei confronti della madre, le procura un lavoro e la fa studiare. Divenuta maggiorenne la ragazza torna in Sicilia per cercare il suo amato ma le viene rivelato che è partito per l’America con i suoi genitori. Piange, si dispera, ma ecco, che ancora una volta, l’abile penna di Maria Rosa Emma, fa accadere una serie di fatti che portano i due giovani a ricongiungersi. Non raccontiamo il finale della storia che invitiamo a leggere, magari sotto l’ombrellone, perché ne vale assolutamente la pena.
La prefazione è stata curata dal giornalista Josè Trovato.
Il libro è disponibile su Amazon.