
In ossequio al diritto di replica pubblichiamo quanto inviatoci dall’avvocato rotale Alessandro Camedda iscritto al foro di Roma consulente del sig. Antonio Messina, in riferimento alle dichiarazioni dell’avvocato Gabriele Cantaro, concernenti il comunicato stampa dell’avvocato Camedda e del suo assistito riguardante il processo canonico nei confronti del sac. Giuseppe Rugolo pubblicato il 14 luglio 2025, e da noi riportato in data 22 luglio sul sito on line del nostro settimanale.
Si apprende, non senza nutrire grande sorpresa, il comunicato dell’Avvocato Gabriele Cantaro, il quale, benchè non ci risultino sue adeguate referenze e competenze professionali nell’ambito dell’Ordinamento canonico, ha voluto rilasciare, addirittura a titolo personale, delle dichiarazioni mediante cui smentisce il precedente comunicato stampa reso dal sottoscritto e dal suo Assistito il 14/07/2025, definito dal suindicato legale di Sua Eccellenza Monsignor Rosario Gisana, come falso e privo di fondamento nei suoi contenuti. Appare opportuno ricordare al medesimo che, ex art. 1 e 6 delle Norme sui delitti in materia riservata (Sacramentorum Sanctitatis Tutela), la competenza esclusiva per i delitti _contra sextum cum minore_, non è della Diocesi, come dallo stesso lasciato intendere, ma, bensì, la stessa è *riservata solamente* al Dicastero per la Dottrina della Fede, unica Autorità competente nella Chieda a giudicare i casi di pedofilia posti in essere da sacerdoti e a rilasciare la delega per lo svolgimento del conseguente procedimento giudiziale o amministrativo penale che, evidentemente, nel caso in specie non è stata concessa alla Diocesi di Piazza Armerina, tanto che, lo si ribadisce con forza, i Commissari indicati sono tutte persone del Nord Italia e, comunque, la raccolta delle prove si è svolta in un contesto ben lontano dalla Diocesi suddetta proprio per evitare il rischio di indebite interferenze! Sostenere, poi, che il Sig. Antonio Messina, e per ovvio riflesso professionale il sottoscritto, siano estranei, ovvero “_non hanno avuto alcun ruolo_” in questo procedimento, a fortiori, è privo di ogni fondamento: è proprio il Signor Messina il primo accusatore di Don Giuseppe Rugolo, il quale è stato processato e condannato in Sede canonica proprio a fronte dell’indagine previa effettuata sulla base delle accuse a lui formulate dal medesimo denunciante! Dispiace constatare, sebbene in tale occasione ci si ritrovi solo in ambiti vicini, che ancora una volta si è percepita la poca vicinanza della Diocesi di Piazza Armerina nei confronti delle vittime di abusi, con particolare considerazione verso il
Signor Antonio Messina, e ciò nonostante l’impegno che si è voluto mostrare con la divulgazione della notizia della condanna!