
Il vescovo di Piazza Armerina, mons. Rosario Gisana presente, nella serata di giovedì 10 luglio, “a sorpresa”, a Montesalvo, ad onorare la Patrona di Enna, invoca la pace di Cristo sulla città intera. “Quello che vorrei in questa celebrazione che la pace di Cristo, possa scendere nella nostra città e noi tutti possiamo testimoniare la presenza di nostro Signore. La pace è certamente Gesù e chi lo riconosce”. Il vescovo ha voluto che si leggesse il vangelo di Matteo sul mandato che Gesù conferisce agli apostoli, di portare la sua Parola. Sembrerebbe contraddittorio in una celebrazione mariana, ma il prelato che è un esperto esegeta, fa una comparazione fra il mandato conferito agli apostoli, quindi sulla missionarietà di ogni cristiano e quella di Maria, che non soltanto va a servire Elisabetta, ma porta in sè la Pace e la Grazia, nel bimbo che ha in grembo. Quindi Maria attua il Kerigma ancor prima che il Cristo venga al mondo. Mons. Gisana è stato accolto dal guardiano di Montesalvo, fra Domenico Gulioso, che ha chiesto all’assemblea di applaudire il pastore, e così è stato: “Eccellenza, noi l’accogliamo con un forte applauso. Grazie per la sua presenza”.
“Ringraziamo la Madonna – ha risposto il vescovo – immagino quante grazie lei stia elargendo e quante richieste ci saranno”. Prendendo, quindi spunto dal Vangelo, ha spiegato, come anzidetto, che Maria, recandosi in fretta da Elisabetta, reca con sé Pace e Grazia che sono le prerogative del Cristo: “ Maria è Missionaria della Grazia e della Pace e porta ad Elisabetta l’annuncio del regno di Dio”. Questo annuncio portato dalla Madonna provoca una grande gioia, nel sussulto del Battista nel grembo di Elisabetta. “È un annuncio di presenza di Dio nella nostra vita” . Anche un semplice saluto, quello di Maria alla cugina, è sinonimo di una “rivoluzione” , quella dell’amore di Cristo che si dona agli uomini, nel sacrificio estremo, e lo fa per mezzo di sua madre. “La testimonianza cristiana è sempre missionaria perché genera gioia”Gratuitamente avete ricevuto gratuitamente date, dice il Vangelo, e Maria, incarna questa Parola: “Lei era riempita dello Spirito Santo e così diventa Grazia. Lo Spirito che si materializza come regno di Dio è un dono che non si compra nè si vende. “Ci interessa che la grazia raggiunga l’altro e porti il suo effetto. Consegniamo, quindi, la pace , ovvero Gesù, perché come dice Paolo agli efesini, Gesù è la nostra pace; Gesù compie un atto di riconciliazione e di comunione”. E così la Madonna ad Elisabetta porta la pace e donarsi è il segno dell’amore di Dio. “Se questo saluto viene accolto nella casa in cui si va la pace scenda sennò ritorni a voi” E così come dice Gesù nel Vangelo , bisogna essere degni di ricevere la “rivoluzione dell’amore “. Elisabetta è degna, perché ha fatto una confessione di fede.
A concelebrare con mons. Gisana i padri francescani, fra Domenico Gulioso, fra Gabriele Di Gregorio, neo sacerdote, fra Alberto Marangolo. A servire sull’altare i diaconi Mimmo Cardaci e Salvatore Orlando, collaborati dai ministranti e dagli accoliti, Saverio Russo, Michele Russo, Emanuele Messina e, dulcis in fundo, fra Francesco Ferdico. A margine della celebrazione fra Domenico Gulioso ha ringraziato il vescovo: “grazie per aver reso questa chiesa, di Montesalvo, chiesa giubilare perché non tutti possono andare a Roma”.