
Continua il riscontro di pubblico verso “Insania: il rifugio dei poveri cristi”, ultimo romanzo di don Pino D’Aleo, dalla cui vendita si ricaveranno i fondi per ristrutturare il cortile dei ragazzi di Santa Maria di Gesù a Mazzarino. La presentazione del libro (edizioni Lussografica) è stata moderata dal prof. Gaetano Lidestri, che ha tenuto il filo delle tre chiavi di lettura (teologico, psicologico e giuridico) di una scrittura che percorre i tornanti della fragilità umana. Diversi i richiami alle sacre scritture come sottolineato dal teologo Massimo Naro (autore della prefazione), il quale ha parlato di un “romanzo pensato e scritto bene”. “Dietro ai personaggi di don Pino – ha detto don Massimo – ci sono reali vicende umane dove il dramma si mischia con la speranza e l’autoconsapevolezza che lievita nello svolgimento della trama. E in ogni “povero cristo” traspare un tratto del Cristo della passione e una riscrittura dei vangeli nel richiamo ad alcuni personaggi”. La psicoterapeuta Elisabetta Rita Pasqualetto ha paragonato “Insania” ad una lunga seduta di ascolto collettivo. “L’autore – ha affermato la dott.ssa Pasqualetto – utilizza un linguaggio ruvido, essenziale ma mai distaccato. E’ una scrittura che mette al centro il dolore e lo protegge. Il suicidio si affaccia nei silenzi, nelle parole spezzate, negli sguardi vuoti, nel ritiro del sé che grida di essere visto. Il suicidio non è semplicemente un atto da prevenire ma un processo da ascoltare e proprio per questo Insania può essere uno strumento prezioso per educare all’ascolto come mezzo di guarigione. Insania è anche un’opera politica perché denuncia senza urlare, perché mette in discussione le narrazioni dominanti, perché ci chiede di assumerci una responsabilità collettiva. Il lascito più importante è dunque la possibilità di una cura diversa basata non sul controllo ma sulla narrazione”. L’evento, che si è svolto nella sala Melvin Jones dell’ex convento dei padri minori riformati nella serata del 27 giugno scorso, è stato intervallato da letture interpretate da Maurizio Giuiusa Branciforti ed Enzo Cremone che hanno dato ritmo e voce ai personaggi e alle atmosfere del racconto. “Utilizzando un linguaggio giuridico potremmo dire che Insania è una sorta di giustizia riparativa in cui si incontrano colui il quale ha commesso il reato e colui il quale subisce l’offesa, è un incontro tra fragilità” – ha aggiunto il magistrato Giovanbattista Tona – che ha sottolineato l’importanza salvifica del perdono di sé e dell’altro. “Insania contiene dei misteri che via via chi indaga (don Federico e Marilù) scoprono, e il mistero è nelle personalità che hanno in comune la violenza. Insania ci fa capire che avvicinarci alla malattia mentale ci pone di fronte ad una verità, la paura di trovare qualcosa che ci turba, una fragilità personale. E’ il risvolto di una comunità fragile che contraddistingue i nostri tempi”. “Ringrazio – ha concluso l’autore del libro don Pino D’Aleo – Salvatore Girgenti per la copertina del libro e Salvatore Saporito per aver sostenuto la pubblicazione. Ringrazio ancora lo scrittore Enzo Russo e Chiara di Martino e i miei menestrelli da cui sono stato iniziato alla fantasia e all’immaginazione. I menestrelli sono coloro che mi hanno educato a non avere paura di fantasticare (la mia insegnante delle elementari Giuseppina Gambino, mia zia Marianna fonte inesauribile di racconti biblici, i miei genitori). Loro mi hanno insegnato a non avere paura del buio, della luce, della fantasia, di immaginare, di raccontare. I poveri cristi ci danno un messaggio chiaro e voglio riprendere le parole di uno dei protagonisti del libro quando dichiara che anche nella persona più disperata, sfiduciata e depressa c’è un nocciolo vivo, c’è una parte di sé che la terapia, l’amore di Dio, la preghiera possono risvegliare”. Il libro è disponibile presso EdicolFantasy e la parrocchia Santa Maria di Gesù.
Foto: presentazione del libro