Non tutte le acque sono uguali

di dott. Rosario Colianni

Fabbisogno giornaliero d’Acqua  Il nostro corpo è costituito dal 60% di acqua. L’acqua è necessaria per le funzioni cellulari ed è presente nel sangue e nei liquidi organici (saliva, sudore, muco, urina, feci, lacrime). La quantità di acqua che eliminiamo fisiologicamente con il sudore, la respirazione, la lacrimazione, l’urinazione e la defecazione deve essere rimpiazzata quotidianamente con quella che beviamo e con quella che è contenuta negli alimenti.

Il fabbisogno giornaliero di acqua secondo i livelli di assunzione giornalieri di energia  e nutrienti (LARN) è  di  0,03 litri per  ogni kg di peso corporeo. Questo significa che  un soggetto di 30 kg dovrà bere al giorno circa un litro di acqua mentre uno di 60 Kg circa due litri.  Senza fare troppo calcoli si può dire che gli uomini devono bere circa 2 litri e mezzo di acqua, le donne 2 litri e i bambini 1 litro e mezzo al giorno. Questo fabbisogno tiene anche conto della quantità di acqua che introduciamo con gli alimenti soprattutto frutta e verdure.   Naturalmente l’apporto idrico va aumentato durante i mesi estivi e quando si fa sport.

Il fabbisogno idrico totale giornaliero varia per ogni individuo a seconda dell’età, del sesso, del quoziente energetico, del contenuto minerale della dieta, della temperatura e dell’umidità ambientale, dell’intensità e del tipo di attività fisica e della temperatura corporea.

Bere bene  Importante è bere durante la giornata anche quando non si ha sete, poiché il “centro della sete” dell’ipotalamo interviene tardivamente e solo quando è alta la richiesta da parte dell’organismo nel caso di disidratazione. Bisogna fare attenzione a non consumare acqua proveniente da bibite zuccherate che hanno il loro effetto sulla glicemia e non dissetano affatto, anzi, innalzano la sensazione della sete; pertanto, limitare il loro uso a sola volta la settimana, se non se ne può fare a meno.

Non consumare acqua troppo ghiacciata, specie durante o subito dopo i pasti o dopo una prestazione sportiva intensa, questo per evitare la paralisi intestinale. Preferire bere al mattino un bicchiere di acqua naturale a temperatura ambiente (anche d’estate) o tiepida per favorisce la peristalsi e contrastare la stitichezza. Utilizzare bottiglie di vetro per evitare inquinanti (soprattutto microplastiche) e sostanze nocive (antimonio) ottenute dall’azione del calore (sole) sulla plastica.

L’acqua minerale secondo le esigenze dell’organismo Non tutte le acque sono uguali per la diversa quantità di minerali che vi sono disciolti. A fare la differenza è il “residuo fisso” che viene determinato portando l’acqua ad una temperatura di 180 gradi per poter così calcolare la quantità di minerali che si depositano al fondo. Si distinguono 4 tipi di acqua: Minimamente mineralizzata (residuo fisso meno di 50 mg/l); Oligominerale (residuo fisso superiore ai 50 ma meno di 500 mg/l); Medio Minerale (residuo fisso tra i 500 e i 1000 mg/l); Ricca di minerali (residuo fisso superiore ai 1000 mg/l).  Il residuo fisso (il cui valore è riportato sull’etichetta della bottiglia) è molto importante perché sta ad indicare la caratteristica dell’acqua e la quantità dei minerali che a lungo andare tendono a depositarsi nell’organismo. La caratteristica dell’acqua è data anche da altri parametri, sempre annotati sull’etichetta, riferiti alla durezza, che dipende dalla concentrazione di calcio e magnesio (più sono presenti e più è dura un’acqua), e al Ph che ci indica se un’acqua è ricca di bicarbonato (limite massimo Ph 9.5) o è acida (limite massimo Ph 6,5).

Acqua minimante Mineralizzata  Il tipo di acqua che è adatta all’alimentazione dei neonati deve essere “leggera” a basso residuo fisso (minimamente mineralizzata) questa è consigliata anche per chi soffre di gotta, per diluire ed eliminare l’eccesso di acido urico. Inoltre se  si vuole depurare al meglio l’organismo e combattere la ritenzione idrica, anche nei casi di edema agli arti inferiori o cellulite, è importante che l’acqua sia a residuo fisso basso in modo tale da permettere un drenaggio maggiore. L’acqua a basso residuo fisso è anche utile nei casi di disintossicazione epatica.

Acqua Oligominerale E’ l’acqua oligominerale maggiormente utilizzata ed è adatta per un organismo che non richiede particolari indicazioni. Un’acqua oligominerale scarsa di sodio è indicata per chi soffre di ipertensione. Mentre nei casi di calcolosi renale è consigliata un’acqua oligominerale (a basso contenuto di calcio)  o  meglio una a basso residuo fisso, in misura di due/due litri e mezzo al giorno per aumentare il volume di urina e sciogliere eventuali aggregati evitando il deposito di ulteriori sali di calcio.

Acqua Mediominerale Per chi pratica una intensa attività fisica (lavorativa o sportiva) potrebbe essere utile un’acqua medio minerale in modo da reintegrare i minerali persi per l’intensa attività muscolare, soprattutto nelle giornate calde che inducono abbondante sudorazione. La stessa acqua è consigliata per gli anziani e per i bambini: periodi della vita che necessitano di un maggiore apporto di minerali, soprattutto, nel caso di osteoporosi per i primi o per favorire la dentizione e l’accrescimento osseo nei secondi.

Acqua Ricca di Minerali  Meno utilizzate le acque ricche di minerali (superiori a 1000 mg/l di residuo fisso) queste trovano impiego in particolari situazioni ad esempio: acqua ferrosa nel caso di anemia (da evitare se si hanno patologie gastriche); acqua solforosa nei casi di patologie ostruttive dei dotti biliari o stipsi; acqua bicarbonatocalcica nei casi di iperacidità gastrica (perché  funge da tampone essendo più alcalina); acqua fluorata per chi soffre di carie e patologie dentarie.

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