
Si è svolto giovedì sera, 1 maggio, un sentito e partecipato pellegrinaggio penitenziale, organizzato dalla Confraternita del Santissimo Crocifisso dell’Olmo presieduta da Salvatore Camilleri, unitamente alla basilica santuario del Mazzaro guidata da Don Lino Mallia. L’evento ha segnato la riapertura della storica chiesa dell’Olmo, chiusa da oltre cinque anni per importanti lavori di restauro.
Il pellegrinaggio aveva come scopo simbolico e spirituale il trasferimento del simulacro del “Miracoloso Crocifisso dell’Olmo”, pregiata scultura in legno di cipresso, (epoca normanna X-XI sec), dalla Basilica del Mazzaro alla rinnovata chiesa, restituendo così alla comunità un luogo di culto molto amato.
Il corteo è iniziato con un momento di preghiera e la proclamazione del Vangelo presso la Basilica del Mazzaro, alla presenza del vescovo Mon. Rosario Gisana, dell’intero clero cittadino guidato dal vicario foraneo don Giuseppe D’Aleo, di altre autorità locali, tra cui il sindaco Domenico Faraci, gli assessori Roberto Gagliano e Salvatore Bonaffini, e rappresentanti vari di associazioni.
Numerosissima e commossa la partecipazione dei Confrati, i cui membri, in larga parte giovani e animati dal fervore spirituale, hanno conferito all’evento dei momenti di intensa devozione. Qualcuno si è fatto scappare anche qualche lacrima alla vista di quel Crocifisso miracoloso.
E poi un nutrito stuolo di fedeli ha accompagnato con canti e preghiere il sacro simulacro del Crocifisso lungo il suo cammino verso la chiesa dell’Olmo. Particolarmente suggestiva la processione del simulacro, portata a spalla, a turno, dai Confrati del Consiglio di amministrazione.
Giunti nei pressi della Chiesa dell’Olmo, l’effigie è stata consegnata al vescovo Gisana, che ha avuto l’onore di varcare per primo i portoni finalmente riaperti, introducendo il simulacro all’interno del luogo di culto. Dopo la solenne benedizione, è seguita la celebrazione della Santa Messa, in un’atmosfera di profonda devozione.
Nonostante la giornata coincidesse con la festività del Primo Maggio, tradizionalmente dedicata a scampagnate e gite fuori porta, l’affluenza del popolo è stata straordinaria. I mazzarinesi che non lasciano solo il loro Crocifisso Miracoloso, sono tornati così a vivere questo momento di grande fede, testimoniando ancora una volta l’attaccamento profondo della comunità alle proprie radici religiose e culturali.