12 Gennaio 2025

Il laboratorio di Gela nel segno della speranza e del sostegno

L’artigianato che fa bene al cuore

di Andrea Cassisi

Che valore dai a chi da speranza a chi è in difficoltà?

#unitineldono
@unitineldono

Sono un esempio di solidarietà, unite dalla fede e mosse dallo spirito di servizio. Sono le donne del laboratorio “Mani del cuore” della parrocchia sant’Antonio da Padova di Gela, guidata da Padre Michele Mattina, che collaborano con dedizione, trasformando creatività e manualità in strumenti di carità. Così i mercatini allestiti in occasione della festa parrocchiale del 13 giugno e dell’8 dicembre mettono in circolo bellezza e generosità e servono a raccogliere fondi destinati alla Caritas per sostenere chi è in difficoltà.

Un gruppo che è più di un insieme di mani operose: è un luogo di condivisione, amicizia e speranza, in cui ciascuna contribuisce con il proprio talento ad alimentare l’amore per il bene e la bellezza. Un ponte di speranza che attraverso il contributo concreto proveniente dalle attività del laboratorio ridistribuisce il sostegno, per il tramite della parrocchia, a chi vive questo tempo con difficoltà ed incertezza.

Il laboratorio “Mani del cuore” nasce da un progetto che affonda le sue radici nella Caritas ormai vent’anni fa e accoglie al suo interno donne accomunate dalla passione per l’artigianato e capaci di dedicarsi al mondo creativo. I prodotti delle bancarelle sono apprezzati e diventano il più delle volte strenne pensate per le feste di Natale: non hanno prezzo di mercato, né mettono in circolo denaro destinato alla grande distribuzione, ma rappresentano solamente un gesto di autentica solidarietà verso chi è più sfortunato e apprezzamento nei confronti di donne talentuose che ci ricordano come la riscoperta dell’artigianato, del riciclo, della fantasia nulla ha a che vedere con i prodotti industriali, sfornati i quantità dalle industrie che riempiono gli scaffali dei megastore.

“Produciamo tutto”, sorridono le volontarie, una trentina in tutto.  “O almeno ciò di cui siamo capaci: tovaglie ricamate e assemblate, copertine, lenzuolini baby, bavaglini, piatti découpage, centrotavola, immagini del santo di Padova, palle di Natale, ghirlande dietro porta, ecc… con il frutto della nostra creatività sosteniamo le famiglie più bisognose”, continuano.

“Il fine – spiegano – non è assolutamente il denaro, anche se si lavora per portare beneficio a chi realmente non ha nulla. Il fine, e aggiungo con la grazia del Signore, è ciò che si è creato: semplicemente rapporti umani. Nell’essere insieme, siamo Comunità”, aggiungono. “È vero comunità rumorosa, vivace ed anche se talvolta la stanchezza ha la meglio, lo stare assieme ci fa stare bene ed è questa la nostra vittoria”.  Nel corso degli incontri, tutti i mercoledì, “dedichiamo qualche minuto alla preghiera, un momento di raccoglimento che viviamo perché la Parola possa guidarci e porre in riflessione anche nel corso dell’attività”.

Nel Natale 2024 i manufatti realizzati lo scorso anno sono terminati. E sono finiti ad arredare case, abbellire tavole, impreziosire l’aria natalizia di quanti hanno sposato il lungo lavoro che adesso è già ripreso per poi approdare alle prossime festività del Natale con l’unico obiettivo di offrire un po’ sollievo a chi busserà alla porta della parrocchia.