8 Gennaio 2025

Il Mediterraneo continua a inghiottire vite

Don Bosco 2000: "non possiamo restare a guardare"

di Redazione

Le festività natalizie si sono concluse, ma il dramma della migrazione non si ferma. Le temperature rigide, il mare agitato e il vento impetuoso non fermano le partenze, ma continuano a mietere vittime innocenti. Il Mediterraneo continua ad essere teatro di tragedie che ci interpellano profondamente come comunità internazionale e come umanità.
Nelle ultime ore, altri 47 migranti, provenienti da Egitto, Siria, Sudan, Marocco e Bangladesh, sono stati soccorsi e condotti nel porto di Pozzallo dalla Ong Resq People. Tutti uomini in fuga da guerre, persecuzioni, povertà e disperazione. Tuttavia, questo è solo un episodio in una crisi che non accenna a placarsi. Lunedì scorso, un gruppo di 55 persone ha lanciato un allarme mentre si trovava in pericolo nel Mediterraneo centrale, tra Libia e Tunisia. Di loro, purtroppo, non si hanno più notizie.

A rendere ancora più drammatico il quadro, l’ennesima tragedia al largo dell’isola di Rodi, lo scorso 20 dicembre dove otto migranti, tra cui un bambino, hanno perso la vita nel naufragio di un’imbarcazione. Diciotto persone sono state tratte in salvo dalle squadre di soccorso: sedici di nazionalità afghana, tra cui undici uomini, tre donne e due bambini, e due cittadini turchi di 23 e 19 anni. Questi ultimi sono stati arrestati con l’accusa di essere i trafficanti responsabili della tragica traversata. L’incidente, avvenuto in pieno giorno, ha scosso profondamente l’opinione pubblica e ha spinto le autorità elleniche a rinnovare gli appelli per fermare il traffico di esseri umani.

Don Bosco 2000 chiede con forza che l’Europa si faccia carico di questa emergenza umanitaria attraverso una cabina di regia capace di coordinare i soccorsi e rafforzare la rete di accoglienza. Non possiamo continuare a considerare le tragedie nel Mediterraneo come eventi inevitabili. Italia, Grecia, Spagna e tutti i Paesi europei devono fare squadra per garantire il massimo della dignità a ogni essere umano.
Non possiamo permettere che il Mediterraneo sia un cimitero a cielo aperto. Le vite non si contano, si salvano. Chiediamo che le istituzioni agiscano subito: perché nessuno si salva da solo,” dichiara Agostino Sella, presidente di Don Bosco 2000.

La nostra associazione ribadisce l’importanza di non rimanere in silenzio. Ogni vita conta. Continuiamo a lavorare sul territorio per offrire accoglienza, accompagnamento e opportunità di integrazione ai migranti che arrivano nel nostro Paese. Ma è necessario che istituzioni, cittadini e comunità si uniscano per affrontare insieme questa sfida umanitaria.