22 Febbraio 2024

La parrocchia di Sant’Antonio di Piazza Armerina “verso” gli ammalati

di Irene Scordi

L’undici febbraio, per la chiesa tutta, ricorre una giornata particolare che vede al centro delle attività pastorali tutti gli ammalati e anziani. Quest’anno il parroco, don Filippo Salomone, assieme ai ministri straordinari della comunione della parrocchia di S. Antonio di Padova di Piazza Armerina, si sono chiesti come raggiungere quanti più ammalti del territorio parrocchiale. Non tutti sono nelle condizioni di poter raggiungere la parrocchia, sia per le condizioni fisiche di ognuno che per vari problemi organizzativi, per cui seguendo l’esortazione di Papa Francesco di una chiesa in uscita, è stata la parrocchia a raggiungere i propri malati e anziani del territorio. Giorno dieci, il parroco con alcuni ministri straordinari della comunione, hanno visitato la casa famigliaIl paradiso dei nonni”, la casa famiglia “Mosaici“, la casa riposo “Maria SS. Delle Grazie“ e alcuni reparti dell’ospedale M. Chiello. Nelle case famiglia, dopo un primo approccio relazionale, ascoltando le problematiche del vissuto di ogni anziano, donando una carezza, un sorriso e una parola di conforto, è stato animato un momento di preghiera.
L’incontro è iniziato con la lettura dellaParola”, con un breve commento seguito dalla preghiera dei fedeli, attinente alla giornata, l’unzione degli infermi, la donazione dell’Eucarestiaconcludendo con un canto mariano. La visita è stata molto gradita dagli ospiti e salutandoci ci hanno invitato a ritornare, anche per trascorrere qualche ora diversa dalla solita routine giornaliera. Molto diverso è stato l’approccio in ospedale. Ogni paziente portava con sé problemi di vita vissuta diversa l’uno dall’altro ma accomunati tutti da momenti di solitudine, scoraggiamento e sofferenze diverse; non sono state lesinate parole di incoraggiamento,conforto e speranza. Tutti sono stati molto accoglienti e contenti della visita. Anche qui è tato animato, in ogni stanza, un momento di preghiera con l’unzione degli infermi, la distribuzione dell’Eucarestia e una preghiera finale. Una giornata dell’ammalato vissuta, da tutti noi, in modo innovativo e molto diversa dalla solita celebrazione in chiesa. Ci siamo sentiti immersi, a tutto tonto, nel mondo della sofferenza vivendo per alcune ore la solitudine e il dolore di tanti nostri fratelli e, anche se la giornata si è conclusa con un pò di stanchezza e un velo di tristezza, il nostro cuore era pieno di gioia non solo per avere donato un po’ del nostro tempo, ma soprattutto per aver ricevuto molto di più di quanto avevamo donato! “Quello che importa non è la quantità del dono, bensì l’intensità dell’amore con cui lo doni”. (Madre Teresa di Calcutta)

 

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