Il valore della firma per l'8x1000 alla Chiesa Cattolica
Firmare per “riparare brecce”
UNA FIRMA CHE FA BENE
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I Beni Culturali i caratterizzano il territorio, non solo urbano della diocesi di Piazza Armerina. Il patrimonio architettonico trasmesso dalla Chiesa nel corso dei secoli oggi si deve confrontare con le attuali esigenze pastorali e liturgiche delle nostre Comunità Ecclesiali. In tale contesto è di fondamentale importanza una costante e frequente operazione di monitoraggio e di manutenzione ordinaria di tali edifici.
L’ufficio BBCCEE e della Nuova Edilizia di Culto della Diocesi di Piazza Armerina da diversi anni si attiva per la richiesta di contributi finanziari della CEI, grazie ai proventi dell’8X1000 che ha grande importanza per la manutenzione del patrimonio architettonico religioso. Infatti grazie ai proventi provenienti dai fondi è possibile intervenire, per restaurare, custodire e mantenere diverse chiese ed edifici di culto. Ogni firma che destina i fondi alla Chiesa cattolica è fondamentale: chi firma, in qualche modo, si rende come dice don Luca Franceschini, direttore ufficio nazionale CEI beni culturali ed edilizia di culto, “riparatore di brecce”.
Nella diocesi di Piazza Armerina ci sono spesso comunità molto piccole che da sole non avrebbero mai le risorse necessarie per mantenere in buone condizioni le proprie chiese, dove si conserva una fetta importante dell’identità culturale dell’intera comunità, non solo di quella ecclesiale.
Per il restauro e consolidamento statico di edifici di culto di interesse storico-artistico e loro pertinenze sono stati assegnati alla Diocesi dal 2002 al 2022 contributi per un totale di oltre 7.900.000,00 per oltre 60 restauri completati. Un numero decisamente tra i più alti della Sicilia. È però importante precisare che il finanziamento non copre mai l’intero intervento di consolidamento e restauro: la comunità locale è chiamata sempre a fare la propria parte, provvedendo al 30% della spesa.
A chi firma non costa nulla ma ci permette di finanziare ogni anno alcuni interventi. Inoltre grazie a questi fondi è stato possibile realizzare l’inventariazione informatizzata dei beni artistici e storici e il censimento informatizzato delle chiese; installazione di impianti di sicurezza per gli edifici di culto; conservazione e consultazione di archivi e biblioteche diocesani e promozione di musei diocesani.