25 Settembre 2023

A Pietraperzia la giornata del migrante e del rifugiato

di Giuseppe Rabita

Nella chiesa Madre di Pietraperzia, celebrata domenica 24 settembre a livello diocesano la 109° giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato organizzata dall’Ufficio Migrantes guidato da don Osvaldo W. Brugnone.
Al termine della celebrazione alcuni migranti hanno presentato una tipica danza rituale dei paesi dell’Africa occidentale.

Con la partecipazione di diversi ospiti dei centri di accoglienza dell’associazione Don Bosco 2000 di Pietraperzia e Piazza Armerina si è celebrata domenica 24 settembre a livello diocesano la 109° giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato organizzata dall’Ufficio Migrantes guidato da don Osvaldo W. Brugnone. L’evento si è svolto nella Chiesa Madre di Pietraperzia ed ha avuto per tema “Liberi di scegliere se migrare o restare”. Mons. Gisana ha presieduto la celebrazione eucaristica con la partecipazione anche di P. Moïse Tshijanu Katambwe, direttore dell’Ufficio missionario diocesano. «Migrare dovrebbe essere sempre una scelta libera, ma di fatto in moltissimi casi, anche oggi, non lo è – ha scritto il Papa nel messaggio per la Giornata – conflitti, disastri naturali, o più semplicemente l’impossibilità di vivere una vita degna e prospera nella propria terra di origine costringono milioni di persone a partire». «È necessario uno sforzo congiunto dei singoli Paesi e della comunità internazionale – scrive ancora Francesco – per assicurare a tutti il diritto a non dover emigrare, ossia la possibilità di vivere in pace e con dignità nella propria terra. Si tratta di un diritto non ancora codificato, ma di fondamentale importanza, la cui garanzia è da comprendersi come corresponsabilità di tutti gli Stati nei confronti di un bene comune che va oltre i confini nazionali». Mons. Gisana nella sua omelia ha sottolineato il tema della fratellanza universale che lega gli uomini tra loro in un vincolo di solidarietà aldilà delle differenze razziali, nazionali, di nazionalità o religione evidenziando come per il cristiano il valore aggiunto proviene dallo stesso Gesù che nel Vangelo si è identificato con il forestiero e con gli ultimi della terra per cui l’amore dato ai piccoli è dato a lui stesso. Al termine della celebrazione alcuni migranti hanno presentato una tipica danza rituale dei paesi dell’Africa occidentale.

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