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La Diocesi celebra la VI Giornata mondiale dei poveri a Barrafranca. Il Vescovo inaugura il decimo centro di ascolto cittadino della Caritas.

Essere compagni di strada per ascoltare i bisogni dei fratelli

La Giornata Mondiale dei Poveri è giunta al suo sesto anno di celebrazione. Il tema di questa VI Giornata Mondiale voluta da papa Francesco è tratto dalla seconda lettera ai Corinzi “Gesù Cristo si è fatto povero per voi”. Come sottolinea nel suo messaggio per la Giornata lo stesso Santo Padre Francesco, essa torna come “sana provocazione per aiutarci a riflettere sul nostro stile di vita e sulle tante povertà del momento presente”.
La nostra diocesi, per volontà del nostro amato vescovo mons. Rosario Gisana, ha voluto celebrare tale giornata a Barrafranca. E così domenica 13 novembre tutta la chiesa armerina, in comunione con tutte le diocesi del mondo ha potuto riflettere sul messaggio papa e, in modo particolare, sul tema specifico scelto dalla nostra diocesi “La creatività dell’amore e scelta dei poveri: una Chiesa in ascolto dei piccoli”.
La presenza dei diaconi e delle consacrate dell’Ordo virginum ha arricchito di significato e ha accentuato ulteriormente il senso di dedizione e di servizio ai fratelli e ai “piccoli” che connota e caratterizza la Giornata dei Poveri.  
Varie sono state le tappe e i momenti che hanno scandito la giornata. Le cinque comunità parrocchiali insieme ad alcune realtà associative barresi hanno collaborato proficuamente con il collegio diaconale e con il direttore della Caritas diocesana affinché concretamente, quella vissuta, fosse una giornata all’insegna della condivisione delle esperienze e delle storie nonché dell’ascolto dei fratelli che si ritrovano a vivere momenti di difficoltà, di sofferenza e/o di disagio.
Dopo aver celebrato nella mattinata insieme ai sacerdoti nelle varie chiese di Barrafranca, i diaconi hanno fatto da corona al vescovo recandosi dapprima nelle quattro case di riposo per anziani del vicariato dove si sono vissuti momenti di grande e festosa gioia e di profonda preghiera. La presenza del vescovo ha rappresentato per gli anziani ospiti delle quattro strutture un segno di grande attenzione per le loro storie e per le loro persone.
E questi a loro volta hanno manifestato con una dolcezza straordinaria quanto graditissima fosse stata quella visita che testimoniava vicinanza per le loro persone. Lo sguardo tenero di tutti gli anziani, la loro voglia di colloquiare col vescovo, la dolce richiesta di un sorriso, di una stretta di mano, di una carezza sul volto o di una benedizione ha continuamente caratterizzato i momenti trascorsi regalando al vescovo e a quanti lo hanno accompagnato nella visita momenti di indimenticabile intensità.
E altrettanto intensa è stata la parte centrale della giornata vissuta in una zona di edilizia popolare del paese ospitante dove è stato consumato anche il pranzo comunitario nella “Tenda del samaritano”. Il vescovo, e coloro che lo hanno accompagnato, hanno avuto modo di condividere un pasto frugale con alcune famiglie che hanno voluto rappresentare a mons. Gisana le loro ansie e preoccupazioni e le difficoltà del vivere quotidiano. Il vescovo ha colto l’occasione, poi, di incontrare nelle loro case persone con disabilità, anziani non più autosufficienti, famiglie provate da bisogni che hanno reclamato attenzione e ascolto e che hanno lamentato un senso di abbandono da parte delle istituzioni e a volte anche da parte della chiesa. Storie, vissuti, sguardi, fragilità ed esistenze scandite spesso da condizioni socio-economiche precarie che hanno accolto il pastore della nostra chiesa diocesana colmi di speranza. Ma anche storie di santi della “porta accanto” che nel silenzio “amorizzano” e rendono meno difficile, dolorosa e sofferente la vita di quanti si ritrovano a vivere situazioni di difficoltà, precarietà, disabilità o sofferenza.
Nel pomeriggio alle 15,30 è stata inaugurata la nuova sede del Centro di Ascolto della Caritas cittadina di Barrafranca. Tale sede diventa segno concreto di una Chiesa che si mette in ascolto del territorio, dei suoi bisogni e delle sue angosce.
Alle 16,30 ci si è recati in chiesa Madre per ascoltare la relazione di Maurilio Assenza, direttore emerito della Caritas diocesana di Noto il quale richiamandosi al tema della giornata diocesana dei Poveri ha invitato tutti i presenti a riflettere sull’importanza di una Chiesa che sa leggere i bisogni del territorio e che si mette in ascolto dei piccoli, facendosi prossima ai fratelli. Un Chiesa che si fa presenza nel territorio, che ascolta e che sa vedere i bisogni dei fratelli e che si fa loro compagna di strada. Egli ha arricchito il suo intervento con il racconto dell’esperienza maturata direttamente nella casa Padre Pino Puglisi di Modica. Tale esperienza profetica in terra modicana parte dall’idea che l’umanità possa rigenerarsi partendo dai bambini. Essi vengono aiutati a crescere, insieme alle loro mamme avendo una grande attenzione verso i singoli e i loro bisogni. Vengono anche aiutati nello studio affinché a tutti sia data la “parola che fa uguali”.
Seguitissima la straordinaria testimonianza dei giovani di “Caritas Young”. Essi hanno affascinato i presenti con il racconto e le immagini della loro attività teatrale con i carcerati della casa circondariale.
La giornata ha visto il suo momento conclusivo nella celebrazione eucaristica presieduta da mons Rosario Gisana e concelebrata da tutto il clero di Barrafranca. Durante l’omelia il vescovo ha ripercorso le tappe vissute nella giornata, le varie storie e i volti incontrati leggendo tutto alla luce della Parola ascoltata. Egli ha invitato tutta la Chiesa a farsi carico dei fratelli in modo da farli sentire protetti e al sicuro secondo quell’espressione del vangelo del giorno con la quale Gesù Cristo diceva che “nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto”.  
Alla fine della celebrazione il vescovo Gisana ha voluto lasciare un segno di questa giornata comunicando a tutti che l’immobile sito a Barrafranca in via Aldo Moro, donato alla diocesi di Piazza Armerina a fine 2019 dalla professoressa Eva Imprescia, vedova del defunto Leopoldo Collotta, è stato dato in comodato d’uso gratuito all’ “Associazione Donne in Circolo” di Barrafranca. Essa sarà segno e presenza sul territorio di un’attenzione particolare al mondo delle donne, alle difficoltà che essa ancora devono affrontare per avere un ruolo paritario nella nostra società, alle violenze che, spesso fra le quattro mura domestiche, alcune di loro subiscono. Tale casa, intitolata allo scomparso “Leopoldo Collotta”, vorrà essere un punto di riferimento nel territorio non solo barrese per tutte le tematiche legate all’universo donna.



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