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La rubrica mensile

La catechesi è comunicazione?

La catechesi si occupa dello sviluppo e maturazione della personalità cristiana. Suo compito è la crescita della fede battesimale fino alla capacità di condivisione della missione ecclesiale in un tempo e in un territorio [Meddi L., 2002]. Per tale ragione la catechesi è per sua natura interdisciplinare poiché si avvale della duplice dimensione teologica e antropologica.

La primavera ecclesiale inaugurata dal concilio Vaticano II ha permesso che alla catechesi venisse affidato il compito anche della evangelizzazione o nuova evangelizzazione. Questa premessa ci fa comprendere che il complesso rapporto tra catechesi e comunicazione dovrà essere pensato con una certa urgenza per non rischiare una vera afasia della comunità cristiana.

In questa prospettiva l’accento è posto sul “comunicare” come modello organizzativo della catechesi. In buona sostanza si tratta di valutare l’ipotesi se il processo di apprendimento del messaggio, la sua interiorizzazione e soprattutto la sua abilitazione nella vita concreta di ogni giorno sia favorito dalle scienze della comunicazione.

Un problema analogo si pone in riferimento al servizio alla evangelizzazione. Anche in questo contesto la riflessione centrale non è la necessità dell’utilizzo dei mezzi della comunicazione sociale, i mass-media, quanto piuttosto il rapporto tra verità del messaggio proposto dalla comunità ecclesiale e sua modulazione.

Perché la catechesi possa diventare una esperienza di “realtà” (apprendistato) della vita cristiana in una comunità di pratica la prima modificazione che ne deriva riguarda la costruzione della relazione comunicativa stessa: la costruzione dei soggetti come interlocutori.

L’eccessiva attenzione posta dalla catechesi preconciliare alla comunicazione della dottrina ha messo in ombra un aspetto molto importante della catechesi stessa. Come spesso indicano i documenti postconciliari prima del catechismo viene il catechista. Il primato del catechista non va inteso solo nel senso che egli è responsabile della trasmissione del messaggio.

Il senso più profondo di questa affermazione va riposto nel fatto che la catechesi per sua natura è un atto “comunicativo”. In questo contesto la parola più esatta è che la catechesi è un atto di relazione.



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