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IL LUTTO Si è spento don Giuseppe Giugno, 78 anni, sacerdote dal 1965

Un prete sopra le righe

Don Giuseppe Giugno persona molto schiva, introversa e dall’animo sempre alla ricerca di qualcosa di supremo, di grandissime doti intellettive e altrettante di umiltà, non amante dei riflettori ma era Lui ad illuminare quanti lo avvicinavano.
Persona di grande lungimiranza e apertura, grande sognatore, infatti ci ha invogliato sempre a sognare in grande per raggiungere il piccolo. Ha operato sempre sopra le righe riuscendo a scrivere diritto anche tra le righe storte. Non hai mai anteposto il problema economico alla soluzione dei problemi e gli “ultimi” sono stati sempre i “primi” nella sua vita sacerdotale. Grande rispetto per la persona umana, ha saputo valorizzare moltissimo il laicato e il ruolo della donna all’interno della Chiesa.
Il filo rosso che lega tutti i tuoi scritti è un messaggio a sfondo sociale per cui desidero scorrere brevemente quanto realizzato a livello diocesano e regionale dal lontano 1987, anno della sua nomina a Direttore Caritas, fino agli anni oltre il 2000 che ci hanno visti lavorare insieme.
A livello diocesano in Caritas.
All’inizio del suo mandato, spostandosi da un paese all’altro della diocesi, ha cercato referenti cittadini e parrocchiali per promuovere la Caritas. Nel tempo sono stati organizzati corsi di formazione diocesani e vicariali per: Animatori di Caritas parrocchiali e Centri di Ascolto; incrementato il servizio degli Obiettori di coscienza e il Servizio Civile volontario; Promosso il volontariato con la nascita di diverse associazioni; Curato l’educazione alla mondialità destinando la raccolta della “Quaresima di Carità”, ai Missionari “ad gentes” della nostra Diocesi; Attenzionato il mondo dell’antiusura collaborando con la Fondazione “Don Pino Puglisi” di Messina e la Fondazione “Ss Mamiliano e Rosalia” di Palermo; Attenzionato il mondo dell’immigrazione sviluppando il “Progetto I.N.C.” ( Immigrati Integrati in Città) con l’apertura di quattro sportelli sul territorio diocesano: Gela, Niscemi, Piazza Armerina, Enna; Attenzionato il mondo del disagio mentale avviando una Casa-famiglia a Gela e promuovendo un centro Diurno a Piazza Armerina; Curato il mondo carcerario con l’Opera sociale del fondo ”Fratelli Sturzo” a Russa dei Boschi (Caltagirone). Sviluppo di un progetto, in collaborazione con la Cooperativa Raggio di Sole, per il recupero e il reinserimento di adolescenti svantaggiati e figli di detenuti sul territorio di Niscemi e Gela. Casa alloggio per detenuti a Enna. Centro di ascolto all’interno della Casa Circondariale di Piazza Armerina. Ristrutturazione di un ambiente per incontri con i familiari a Piazza Armerina.
*Per la “prevenzione e promozione dell’ambiente” sono state promosse alcune opere-segno quali: il centro polifunzionale “Oasi del Buon Consiglio” a Niscemi; il Collegio di Maria a Barrafranca per il recupero degli alcolisti; acquisto della struttura delle suore Domenicane a Piazza Armerina destinato per ogni forma di volontariato e promozione umana; Realizzato il censimento delle Opere Socio–assistenziali diocesane; Attivata una rete telematica per l’Osservatorio delle povertà; Organizzati convegni e tavole rotonde.
Nell’ambito della Pastorale sociale e del lavoro.
Avvio di una Scuola di formazione Socio Politica e corsi di formazione in diversi paesi della diocesi; Costituzione di una Commissione di pastorale Sociale e del Lavoro per incontri di programmazione e coordinamento. Attivazione del Progetto Policoro quale segno di attenzione alla disoccupazione giovanile; Organizzazione di incontri annuali, con il Vescovo e i politici diocesani, sviluppando tematiche molto pertinenti al ruolo. Sviluppo di un progetto tra la Caritas e il centro Ecosmed di Messina, con la costituzione di una cooperativa sociale per la gestione di beni sottratti alla mafia ad Assoro e a Gela.
Tutto quanto per favorire sempre più il concetto di “promozione umana”. Nell’ambito della Pastorale Sanitaria.
Organizzazione di un Convegno per Operatori sanitari e Volontari; incontri diocesani con i cappellani degli ospedali, associazioni di volontariato e quanti operanti nel campo .
A livello regionale. Negli anni della delegazione regionale, 1998-2002:
Impostazione di una programmazione per un lavoro di comunione e corresponsabilità delle Caritas siciliane.
Scelta dello slogan “Tradurre in siciliano la Caritas” per una “incarnazione pastorale della carità nella cultura e nella realtà religiosa, sociale e civile della nostra isola”.
Per la dimensione formativa e teologica, oltre che spirituale, sono stati attivati con il coinvolgimento della facoltà teologica di Sicilia, dei corsi semestrali sulla carità per la formazione del clero, diaconi e laici impegnati.
Per la dimensione politica-sociale è stato attivato un Laboratorio regionale quale strumento qualificato per fornire alla chiesa di Sicilia, oltre che alle Caritas, dati di rilevazione dei problemi dell’isola e delle povertà emergenti e informazioni sulla legislazione regionale, per migliorare il servizio ai poveri.
Per la dimensione ecclesiologica-pastorale seguendo le indicazioni della programmazione regionale si è sollecitata un’apertura delle caritas al di fuori della propria verso gruppi, movimenti, aggregazioni laicali ecc… Impegni di Settore:
Per promuovere un lavoro di corresponsabilità, sono state messe in rete e condivise le competenze e le sensibilità su specifici settori di ogni singola Caritas. Sono state formate Equipe qualificate di formatori e animatori a disposizione delle Caritas siciliane.
Opere – segno: in conseguenza alla crisi dei Balcani presso la base di Comiso sono stati ospitati diversi profughi kosovari e tutte le caritas hanno collaborato con la diocesi di Ragusa. Al loro rientro in Kosovo, tutte le Caritas di Sicilia in collaborazione con Caritas Italiana, si sono attivate per la costruzione di una Scuola materna a Prizren.
Tra i Convegni e seminari organizzati, sono da menzionare in modo particolare:
“Convegno per i diaconi permanenti”. Ipotizzato dalla delegazione Sicilia e raccogliendo l’iniziativa Caritas Italiana ha dato al convegno una dimensione nazionale.
“Convegno interregionale delle Caritas di Calabria e Sicilia” sul tema: “Sud, colVangelo dellaCarità”. Le Caritas delle due regioni hanno costruito idealmente un “ponte sullo stretto” oltre che per conoscersi anche per orientarsi insieme nel loro operato.
Desidero dirti grazie per quanto hai donato alla chiesa diocesana, sei stato un dono prezioso e raro anche tutti noi operatori e i tuoi insegnamenti hanno guidano il mio e nostro operato anche quando hai avuto difficoltà ad essere presente.                       



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