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Abbiamo incontrato gli invisibili

Riportiamo il racconto di una esperienza formativa condotta dal gruppo scout Mazzarino1 che gli stessi ragazzi hanno postato sulla loro pagina Facebook.

“Siamo il Clan Orione del gruppo scout Mazzarino 1. Siamo venuti a Palermo poiché uno dei pilastri fondamentali dello scoutismo di Rover e Scolte, oltre la strada, la fede e la comunità, è il servizio. Abbiamo trascorso quattro bellissime, intense giornate servendo il prossimo, collaborando con alcune associazioni palermitane che ci hanno dato l’occasione di metterci in gioco entrando a contatto con realtà – di solito – invisibili.
Una delle fantastiche associazioni sopra citate è “IO SONO L’ALTRO”, che ci ha preso per mano e accompagnato, nella sera del 7 gennaio, per le strade di Palermo, per incontrare gli invisibili, chi non vale nulla agli occhi della società perché non possiede nulla, chi non ha retto ad un grande dolore, chi ha smesso di lottare e non è stato capace di rialzarsi. Abbiamo portato pasti caldi e dolci preparati da noi e un po’ di gioia fatta di sorrisi, parole e sguardi accoglienti. É stata un ‘esperienza forte, che ci ha messi a contatto con una realtà che non conoscevamo.
Abbiamo sentito un freddo e un dolore che non ci appartenevano penetrarci nel petto, ma anche una calda e strana gioia nascere nel cuore nell’aiutare chi, non appena ci vedeva, sorrideva sinceramente, non chiedendo né pretendendo più di un sorriso e una parola gentile. Abbiamo parlato con loro, ascoltato brevi frammenti delle loro vite, riso e scherzato insieme, rimembrato vecchi amori passati, sogni e lontani miraggi. Ma abbiamo visto anche un mondo fatto di gelo e solitudine, un mondo destabilizzante, ai margini di una realtà fatta di luci, sfarzi e caldi colori.
È stata un’esperienza che ci ha arricchito e fatto vivere emozioni forti e contrastanti, un’esperienza di cui non ci dimenticheremo mai: a ogni brivido di freddo che ci attraverserà la schiena, a ogni sera piovosa passata comodamente sul divano, a ogni abbraccio o bacio desiderato, penseremo a loro, ringraziando Dio di avere una così scontata ricchezza. Sappiamo comunque che torneremo lì, con l’acqua o con il sole ad aiutare chi più di noi ha bisogno di ciò.
Ed ogni volta che rivolgeremo una preghiera a Dio chiederemo conforto per chi non possiede nulla, per chi vive ai margini della società e per noi un cuore che sappia accogliere senza giudicare, donare senza nulla chiedere in cambio. È così che ricorderemo il nostro Natale, il Natale degli Invisibili, il vero Natale, il Natale più bello della nostra vita”.



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