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Sono 4 i progetti finanziati. La somma maggiore all'ex monastero delle Benedettine

A Enna 20 milioni di euro da Pnrr

Dal Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) sono stati assegnati 20 milioni di euro per la città di Enna. Si tratta del massimo finanziamento possibile destinato alle città capoluogo di provincia o alle città metropolitane con più di centomila abitanti. Sono 4 i progetti, proposti nel marzo 2021 dall’Amministrazione Comunale, nell’ambito di un bando promosso dal Ministerodell’Interno e dal Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, selezionati su un totale di 2.418 proposte pervenute dagli enti locali italiani. Gli enti locali italiani beneficiari sono complessivamente 483.
“L’anno appena iniziato continua ad essere foriero di buone notizie per la nostra città – afferma il sindaco Maurizio Dipietro -. Sono stati infatti finanziati i quattro progetti, presentati nell’ambito del bando di rigenerazione urbana, che riguarderanno interventi di grande importanza per la nostra città, a cominciare dal recupero e ristrutturazione del Monastero delle Benedettine, che con 11 milioni di euro ci consentirà di risanare, finalmente, quella che ho sempre considerato come una ferita per la nostra città, soprattutto alla luce delle tante occasioni perse nel passato. A questo fondamentale intervento si aggiunge, poi, quello riguardante l’ex mulino di piazza Coppola (2 milioni e 600 mila euro), che diventerà uno spazio destinato all’interscambio sociale e culturale al servizio della città. A seguire, l’intervento destinato a cambiare il volto al piazzale antistante al Castello di Lombardia (3 milioni e 600 mila) e quello per il recupero di un’ala del vecchio ospedale (2 milioni e 800 mila euro) dove sarà realizzato un centro comunale delle associazioni del terzo settore, con infrastrutture collettive a loro disposizione. Investimenti esterni, questi, che porteranno nuove risorse all’economia cittadina, con l’obiettivo di invertire la tendenza dello spopolamento della nostra realtà urbana”.
Monastero Benedettini
Fra le opere finanziate spicca, ovviamente per la cospicua somma assegnata, il recupero dello storico edificio dei Benedettini. Ubicato nel cuore del centro storico della città, l’obiettivo del Comune è quello di realizzare un centro culturale e polifunzionale a servizio dei cittadini. Il vecchio monastero ha avuto una storia incredibile in quanto negli anni è stato un vero e proprio oggetto del contendere tra Comune, Azienda ospedaliera “Umberto I°” e Casa di riposo “Santa Lucia”. A raccontarla è l’ex assessore Mario Orlando. “Nel 1997 –dice Orlando-, a mie spese, iniziai una minuziosa ricerca tra Roma, Caltanissetta e Enna di tutti gli atti pubblici riguardanti ben 140 anni di storia dell’ex convento, al fine di risalire al vero proprietario, per poi impostare un programma di recupero dell’edificio stesso. Fu una ricerca obbligata anche perché l’Azienda ospedaliera “Umberto I°” rivendicava il riconoscimento giuridico del diritto di proprietà di due terzi dell’immobile. Nel 2000 il Tribunale di Enna emise una sentenza con la quale dichiarava che i 75 vani catastali dei Benedettini sono di proprietà del Comune. Non contenta, l’Azienda sanitaria impugnò la sentenza, ma nel 2002 però la Corte d’appello di Caltanissetta confermò che lo stabile è di proprietà del Comune di Enna”. Nonostante due sentenze, però, ancora oggi qualcuno vanta dei diritti. Dice Orlando: “Fin dal 1866 l’ex monastero sarebbe dovuto essere già per legge ceduto al Comune, il quale nel 1892 rinunciò temporaneamente all’immobile per consentire all’Amministrazione militare di utilizzarlo come deposito di armi belliche. Cessata questa esigenza, per un deplorevole equivoco, le chiavi furono consegnate dai militari al presidente della locale Congregazione di Carità, il quale affittò per proprio conto alcuni vani all’Intendenza di Finanza. Paradossalmente, la cosa curiosa è che lo Stato pagava allo stesso tempo sia l’affitto alla Congregazione di Carità sia le imposte, pur essendo proprietario dell’ex monastero. Successivamente il Comune chiese allo Stato di averlo retrocesso, in forza dell’art. 20 della legge 7 luglio 1866, stante che era venuto meno la condizione dell’uso da parte dell’amministrazione militare. Nacque una controversia, ma la spuntò il Comune, tanto è vero che il 12 giugno 1939 fu stipulato l’atto pubblico di cessione; atto che il 4 settembre 1940 la Conservatoria delle ipoteche di Caltanissetta, con nota di protocollo n. 16957, trascriveva a favore del Comune”. Ma allora come nasce la pretesa? “Da un errore commesso dagli uffici del catasto del tempo; l’ex Convento dei Benedettini invece di essere trascritto, come doveva essere, a nome del Comune fu trascritto a nome dell’Eca, che nel frattempo era subentrata alla Congregazione di Carità. Da questo errore, l’Ospedale e la Casa di Riposo hanno vantato nel tempo il diritto di proprietà impostando una specie di lite temeraria nei confronti del Comune. Da precisare, cosa importante, che lo stabile fa parte del patrimonio indisponibile del Comune di Enna, in quanto destinatario a un pubblico servizio. Intanto, la cosa strana è che, nonostante due sentenze, ancora oggi la Casa di riposo “Santa Lucia” vanta dei diritti. Infatti, le associazioni e le attività commerciali presenti nello stabile dei Benedettini continuano a pagare l’affitto per la quota di un terzo alla stessa in quanto si ritiene di essere proprietaria”.



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