Main Menu

A Barrafranca il vescovo Rosario celebra in memoria di Francesco Ferreri, ucciso da mani ignote, nel 2005 all'età di 13 anni

Una morte che ha interrotto una generazione

Un momento particolare per la città di Barrafranca e per tutti coloro che hanno un pizzico di coscienza” queste le parole del Vescovo mons. Gisana all’inizio della Messa celebrata nella chiesa Madre lo scorso 17 dicembre in memoria di Francesco Ferreri, il bambino di 13 anni che proprio il 17 dicembre del 2005 venne ucciso nelle campagne di Barrafranca, violentato, seviziato e massacrato con diciannove colpi di qualcosa di ferro in testa e infine gettato in una discarica. Alla celebrazione oltre ai genitori e familiari Francesco, hanno preso parte i rappresentanti delle istituzioni locali e gli alunni delle scuole di Barrafranca con i loro insegnanti.
Con la morte di Francesco “una generazione si è interrotta”. Facendo riferimento al Vangelo del giorno, la genealogia di Gesù con le diverse generazioni che portano alla nascita del Figlio di Dio, il Vescovo ha evidenziato come “la generazione di Francesco non è continuata – e questo ha detto il Vescovo – è una cosa che mi fa arrabbiare. Giuseppe Ferreri, genera Francesco e Francesco non c’è più, la sua generazione non è continuata e questa è una cosa assurda che non può essere“. Mons. Gisana ha più volte sottolineato i sentimenti “di rabbia” per questa situazione, perché “ancora si attende giustizia” .
Oggi vogliamo dire al Signore che siamo arrabbiati, – ha detto il Vescovo, – anche perché oltre questa drammatica vicenda, di ingiustizie e contrasti ce ne sono tanti”.
Siamo arrabbiati – ha detto ancora – con quella che è la situazione dal punto di vista dell’opinione pubblica, perché insieme ai genitori da tempo chiediamo giustizia per Francesco e ancora una volta questo non succede”.
Mons. Gisana ha fatto riferimento al profondo silenzio da parte dei media su questa vicenda “accusando” un certo giornalismo che va in giro per fare un po’ di clamore e invece non ravviva le coscienze.
Di fronte a tutta questa situazione mons. Rosario ha detto “dobbiamo ribellarci, perché noi non vogliamo questo sistema di vita”. La nostra ha concluso il Vescovo è “una preghiera di rabbia. Non possiamo accettare questa ingiustizia che vive la famiglia Ferreri. Che questa famiglia possa essere consolata dal Signore”.
A conclusione della Messa la dirigente Maria Filippa Amaradio ha presentato il concorso letterario artistico Francesco Ferreri, nato su iniziativa di Pasqua Gulino, insegnante di Francesco, mentre alcuni alunni hanno letto alcune poesie inerenti il concorso.



Rispondi