Main Menu

Minori vittime dei nuovi media, + 246% adescamenti on line

L’iper-sessualizzazione dei minori è un fenomeno preoccupante, aggravato dai lockdown per la pandemia che ha costretto numerosi bambini e adolescenti a ricorrere in forma massiccia ai social media come unico strumento di socializzazione.
Nello scrivere il mio pensiero in tal senso riporto quanto pubblicato in un comunicato a cura dell’associazione Pro Vita e Famiglia Onlus. Jacopo Coghe, Vicepresidente dell’associazione spiega: “Un dato ci ha allarmato, ed è quello dell’aumento del 246 per cento degli adescamenti dei minori sui social. Oramai quasi più di un bambino su quattro, tra gli undici e i sedici anni, ha un profilo sui social e sembra che quasi più di un bambino su quattro abbia avuto una esperienza scioccante durante l’anno in corso sui social. Solamente il 22 per cento di loro però ne ha parlato con qualcuno, quindi questo ci pone davanti a un problema che è quello del rapporto dei minori con i social e dei minori con l’iper-sessualizzazione, perché ormai l’adescamento avviene principalmente attraverso il web e attraverso i social network. Vorremmo dare degli strumenti utili ai genitori nell’affrontare queste tematiche con i figli, sia tecnici che psicologici”. A livello politico, continua, “ci aspettiamo un atto concreto, che è quello di un decreto attuativo per poter installare su tutti gli smartphone in vendita un parental control e nel caso l’acquirente fosse maggiorenne disattivarlo. La nostra proposta è che venga già pre-installato su tutti i device in modo tale da tutelare i nostri giovani in rete. Mi sembra una richiesta facile e semplice. Proprio in questi giorni negli Stati Uniti è stato detto che Facebook crea dei danni anche nei minori e uno Stato dovrebbe intervenire come quando si rende conto che il fumo fa male e lo limita, o quando obbliga all’uso della cintura di sicurezza in auto”.
L’iper-sessualizzazione dei minori sui media, sottolinea Pro Vita, è diventata sempre più una vera e propria piaga internazionale. La sessualità viene spesso imposta ai minori su internet o sugli altri media in modo indebito (messaggi e stereotipi sessualizzati, pornografia, ecc.), oppure i minori vengono addirittura coinvolti in vicende sessuali pericolose e illecite (si pensi a fenomeni quali il revenge porn, l’adescamento o la pedopornografia).
Non c’è molto da commentare se non prendere atto e far sì che queste proposte vengano accolte. Sono le contraddizioni schizofreniche della nostra cultura contemporanea che da un lato quasi divinizza i bambini e dall’altro, sottobanco, ne propone lo sfruttamento sessuale in nome di un traviato senso di emancipazione, ma in realtà per l’unico scopo che governa il mondo: il denaro a qualunque costo e in ogni modo sfruttando tutte le debolezze umane.



Rispondi