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PIANA DEL DITTAINO: Da zona agricola di eccellenza a discarica diffusa? Trentacoste interviene al Senato

‘Quel progetto è un’aggressione al territorio’

Cresce la preoccupazione tra cittadini ed istituzioni per la notizia di un probabile inceneritore già autorizzato dalla Regione Sicilia, presso la Piana di Dittaino, in territorio di Enna, in un lotto dell’ex ASI.
L’allarme è stato lanciato nei giorni scorsi dal Sentare 5 Stelle Fabrizio Trentacoste, a mezzo stampa e rimarcato a livello nazionale, con un intervento ufficiale in Senato, del 22 giugno, in cui il Senatore Ennese, membro della Commissione Agricoltura e della Commissione Bicamerale di Inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, chiede ufficialmente al Ministro per la Transizione Ecologica Cingolani di fare chiarezza sulla vicenda e di bloccare il progetto regionale.
Il progetto, è datato 30 gennaio 2020, presentato dalla ditta Arri S.r.l. di Canicattì, si prefigge di realizzare una piattaforma di recupero di risorse idriche tramite essicazione di fanghi da depurazione e recupero di energia termica dalla parte secca, ed è complementare con i 2 termoutilizzatori che vorrebbe la Regione, nella stessa zona di Dittaino. “Sarebbe un terzo impianto che nascerà per bruciare fanghi” – dice Trentacoste – “ma come da proposta progettuale, sarà autorizzato a bruciare anche altro, come si evince dall’elenco dei codici CER identificativi dei rifiuti, allegato al progetto. L’area di Dittaino si trova al centro di un grande comprensorio agricolo di qualità, eccellenza del territorio, dove insistono numerose aziende che trasformano, confezionano e commercializzano prodotti agroalimentari, che giungono sulle tavole dei siciliani e all’estero. Quel progetto è una vera e propria aggressione al comparto primario, al paesaggio agricolo, una aggressione al nostro territorio. La volontà della regione Sicilia di andare verso l’incenerimento di rifiuti è obsoleta, antieconomica, dispendiosa e nociva per l’ambiente e la salute umana.”, conclude il Senatore.
Nel frattempo anche il Partito Democratico ennese ha preso una netta posizione netta: “Il PD resta contrario alla realizzazione di impianti non in linea con la politica europea e sin da ora esprime la totale contrarietà all’eventuale realizzazione di impianti di termovalorizzazione o inceneritori all’interno del territorio ennese. Chiediamo la convocazione ad Enna di un Consiglio Comunale urgente per discutere di un tema così importante che interessa la salute dei cittadini e per essere messi al corrente delle responsabilità e dell’azione posta in atto dall’amministrazione comunale”.
Il sindaco di Valguarnera Francesca Draià, dichiara di non aver avuto nessuna comunicazione ufficiale da parte della Regione Sicilia: “voglio prima documentarmi bene e poi eventualmente portare avanti delle iniziative, ma prima voglio sapere se si tratta di un inceneritore o di qualcos’altro e se saranno rispettate tutte le norme ambientali”, aggiungendo che “..con la salute dei cittadini e con le tasche degli agricoltori non si scherza”.
Anche i cittadini nel frattempo si mobilitano, con il Comitato Cittadino di Agira che ha chiesto la convocazione urgente e straordinaria del Consiglio Comunale per approfondire le tematiche relative all’oggetto ed intraprendere le iniziative conseguenti, e il coordinatore provinciale dei Comitati Cittadini, Carlo Garofalo, che ha chiesto la convocazione urgente a Valguarnera di un Consiglio Comunale all’aperto, essendo il comune attualmente in zona rossa.



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