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L'università cattolica del Sacro Cuore clebra i 100 anni con il tema

Maturazione cristiana e formazione scientifica

“«Educazione è per eccellenza conquista dell’unità dello spirito. È formazione della personalità». Così si esprimeva padre Gemelli nel discorso di apertura dell’Anno Accademico 1925-1926 ed è formula ancora non solo attuale ma necessaria e bisognosa di essere apertamente riproposta. In essa si esprime una più profonda e più completa concezione dell’idea di capitale umano rispetto a quella corrente, che troppo spesso regredisce ad un’accezione aziendalistica intesa come accumulo di capacità dispiegabile nei processi economici, così riducendo le capacità e l’intelligenza delle persone a fattore della produzione.”
Uno dei passaggi cruciali della prolusione tenuta dal Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, prof. Franco Anelli, nel corso della cerimonia di inaugurazione del nuovo Anno Accademico 2020-2021.
Quello attuale è un anno particolare per l’Ateneo, e non solo a causa delle difficoltà generate dalla pandemia. Il 7 dicembre 1921, infatti, alla presenza del Card. Achille Ratti – futuro Papa Pio XI – padre Agostino Gemelli inaugurò a Milano la prima sede dell’Università Cattolica, seguita nel tempo dalle altre nelle città di Roma, Brescia, Piacenza e Cremona. Da allora ha preso vita il grande progetto di un luogo privilegiato ove si coniugassero maturazione cristiana e rigida formazione scientifica, convinti che l’operato di seri professionisti e accademici dovesse essere ispirato dagli insegnamenti di Colui che è “via, verità e vita” (Gv 14, 6).
La cerimonia di inaugurazione dell’anno del Centenario ha avuto inizio con la celebrazione della Messa presso la basilica di S. Ambrogio, presieduta da mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano e presidente dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, e da mons. Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico Generale dell’Ateneo. A seguire, presso l’Aula Magna dell’Università – inconsuetamente vuota a causa delle restrizioni imposte – il Rettore alla presenza dei Presidi di Facoltà, dopo aver pronunciato il proprio discorso, ha lasciato la parola al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenuto alla cerimonia in collegamento dal Palazzo del Quirinale in Roma.
Con parole di profonda intensità il Capo dello Stato ha evidenziato l’importante opera educativa che da 100 anni l’Università Cattolica compie nel Paese ed in Europa, rivolgendo un particolare ricordo ai Fondatori – Padre Agostino Gemelli, Ludovico Necchi, Armida Barelli (nel 2021 Beata), Mons. Francesco Olgiati, il Conte Ernesto Lombardo e il Beato Giuseppe Toniolo – e ai molti laureati e docenti che hanno contribuito alla nascita e allo sviluppo della Repubblica.
E una pari riconoscenza non può che provenire anche dalla nostra Chiesa diocesana, che ormai da diversi decenni, infatti, vede numerosi suoi figli formarsi nelle aule dell’Università Cattolica. Il legame con il territorio è uno dei valori fondamentali professati dall’Ateneo, dimostrazione ne è la presenza della figura del Delegato diocesano, che cura i rapporti tra la diocesi e l’Istituzione accademica e promuove la realizzazione di iniziative ed eventi che rafforzino il contatto tra le due realtà. Per la diocesi di Piazza Armerina l’incarico è ricoperto dal 2019 dal ventunenne Maurizio Giuiusa, studente di Giurisprudenza a Milano proveniente da Mazzarino. La figura del Delegato è segno tangibile di quell’ininterrotto rapporto che lega l’Università Cattolica alle “radici” dei suoi studenti, alle loro comunità diocesane di provenienza. Questo consente di proseguire il proprio cammino di formazione umana e scientifica senza perdere mai il supporto della materna Chiesa locale.
Nella nostra diocesi diversi sono i progetti in cantiere, tra cui un incontro tra il Vescovo Gisana e gli studenti dell’Ateneo.
La prossima 97^ Giornata per l’Università Cattolica, che si celebrerà domenica 18 aprile, sarà occasione particolare per ricordare e rivivificare questa storica relazione tra la Chiesa di Piazza Armerina e l’“Ateneo dei cattolici italiani”.



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