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A Piazza Armerina il II Convegno diocesano della Pastorale della Salute

Nella famiglia il sostegno principale

L’ umanità sofferente e la fragilità; il dolore che investe la persona e diventa sofferenza e il dolore che spesso porta all’ isolamento assoluto dal quale nasce l’appello all’altro; l’invocazione all’altro e il bisogno di essere accolti, confortati, consolati. Questi i temi che hanno accompagnato le relazioni presentate al II convegno diocesano della Pastorale della Salute, organizzato in collaborazione con l’ufficio liturgico e la Pastorale della Famiglia della diocesi di Piazza Armerina. “Venite a me voi tutti che siete stanchi e oppressi e io vi darò ristoro” l’argomento affrontato dal vescovo mons. Rosario Gisana di fronte ad un folto pubblico. “La consolazione – ha detto Gisana – è un atto discepolare in continuità con quanto compie Gesù nelle sue relazioni con gli altri e nasce dalla relazione con Dio. È un atto discepolare perché – ha proseguito – guardando Gesù impariamo a conformarci ai suoi sentimenti, impariamo a mettere i piccoli al vertice di qualsiasi piramide relazionale”. “È in virtù di questa relazione con Dio che siamo capaci di consolare, di amare e possiamo essere una presenza di comunione, di compassione, di consolazione nei luoghi abitati dalla sofferenza”, gli ha fatto eco don Carmine Arice, padre generale della Piccola casa della Divina provvidenza del Cottolengo. “In questo tempo segnato da una grande crisi la sfida delle sfide è la difesa della dignità e la lotta contro la povertà spirituale. E cosi la comunità cristiana si fa prossima, vicina, diventa comunità sanante, diventa locanda del buon samaritano che si prende cura ed accompagna nel cammino della sofferenza. La famiglia – ancora Arice – pur in un contesto socio-familiare in via di trasformazione, resta il principale sostegno, il luogo ideale di cura dove l’anziano, il disabile, l’ammalato cronico può vivere circondato da affetto”. Il convegno ricco di ampie argomentazioni e aperto a tutti – dagli operatori sanitari e di pastorale alle famiglie – ha dato molti spunti di riflessione sulla sofferenza umana, sulla necessità ed urgenza di “prenderci cura dell’ altro”, sulla necessità di promuovere una cultura dell’ incontro, di fraternità, di carità contro il rapido dilagare dell’ indifferenza e della logica dello scarto.



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