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Staccare la Spina è togliere speranza

I medici inglesi erano pronti a staccare la spina al respiratore  della piccola Tafida entrata in coma dopo aver accusato un forte mal di testa.  Il fatto di cronaca ci riporta al febbraio 2019 quando Tafida viene operata al King College Hospital per emorragia cerebrale per poi essere ricoverata, in situazione di coma, al Royal London Hospital. Qui i medici decidono di sospendere la ventilazione artificiale malgrado la ferma opposizione dei genitori che chiedono il trasferimento al Gaslini di Genova tramite il tribunale. L’Alta Corte, presieduta dal giudice Mac Donald, decreta la sentenza favorevole alla continuazione delle cure presso il Gaslini. La piccola Tafida giunta a Genova il 15 ottobre viene ricoverata al reparto di terapia intensiva dell’ospedale Gaslini e subito sottoposta alle cure del caso.  Il 24 dicembre avviene il risveglio e i sanitari verificano che poteva respirare da sola. Alla vigilia del Natale, appena trascorso, vi è un risveglio a nuova vita con la gioia di tutto l’ospedale e dei genitori che hanno fino in fondo creduto, con vera fede, nella guarigione.  Dalla costatazione dei fatti possiamo affermare una vittoria della vita sulla morte. Quella morte che volevano dare i sanitari inglesi affinché ella non fosse un peso soprattutto per le spese sanitarie. Quell’eutanasia tanta gridata da tanti e praticata in tanti paesi europei. Quell’eutanasia che è figlia “della cultura della morte” del modernismo che si fa strada grazie alla irresponsabilità umana e alla perdita dell’importantissimo valore quale la vita. Certo se i medici britannici avessero staccato la spina non avrebbero esercitato un “dovere” in aiuto al sofferente ma avrebbero commesso un omicidio e indirettamente tolto la speranza a tanti sofferenti e familiari provati dalla stessa situazione sanitaria. Forse faciloneria nell’operato? Cari colleghi inglesi e cari cultori della morte a voi dedico un vecchio detto: Fin che c’è vita c’è sempre speranza e la piccola Tafida ne è una prova! 



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