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La vera emergenza, appello a Salvini

La nascita del movimento delle valigie di cartone, il grido di allarme lanciato dalla Chiesa in questi mesi, i vari istituti di ricerca che riportano statistiche allarmanti circa lo spopolamento che interessa il Mezzogiorno e la Sicilia sono dei segnali che forse la classe politica non riesce a cogliere, tutta protesa com’è verso la ricerca del consenso ad ogni costo, in campagna elettorale continua, litigiosa e amante di salotti televisivi.
I dati e le stime sono sotto gli occhi di tutti. Più volte dalle pagine del nostro giornale abbiamo posto l’attenzione sulla emorragia continua di abitanti, soprattutto giovani e famiglie, che coinvolge i centri grandi e piccoli dei nostri territori. Nessuno si salva! A ciò si aggiunge il fenomeno della contrazione delle nascite, legato non soltanto ad un fatto culturale ma anche alla insicurezza lavorativa che non consente alle coppie quella serenità necessaria che permetterebbe loro una maggiore prolificità.
Dal primo gennaio 2015 al 31 agosto 2019 la popolazione italiana complessiva si è ridotta di quasi 543 mila unità, scendendo a quota 60,25 milioni. Ma di questi residenti che mancano all’appello, circa 400 mila – ovvero tre quarti del totale – vivevano al Sud o nelle isole.
Dal 2015 ad oggi la costante del Mezzogiorno è il segno meno nel saldo migratorio, cioè la differenza tra coloro che per qualsiasi motivo vengono iscritti in anagrafe e coloro che invece sono cancellati. Alla fine del 2019 la Sicilia per la prima volta è scesa sotto i cinque milioni di abitanti. La sola Caltanissetta ha perso 11mila abitanti e nelle classifiche risulta all’ultimo posto delle provincie italiane per qualità della vita. Il fenomeno dello spopolamento riguarda infatti soprattutto le aree interne che in alcuni territori meridionali sta portando ad un mutamento significativo della struttura sociale: tanti anziani, fuga delle imprese, imprenditori in difficoltà. A ciò si aggiunga la disastrosa situazione delle infrastrutture e della viabilità che, in Sicilia, soffoca lo sviluppo di quelle poche imprese che vorrebbero svilupparsi o rilanciare i loro prodotti.
Inoltre la migrazione coinvolge in misura importante giovani con buon livello di istruzione e questo in prospettiva non potrà che peggiorare ulteriormente le cose, aggravando il divario con il resto d’Italia. Non possiamo rassegnarci a vedere le nostre risorse migliori abbandonare la nostra terra per arricchire chi è già ricco.
Eppure in questi ultimi anni c’è chi ha tirato fuori altri argomenti per raccogliere voti infiammando le piazze, televisive e non, che l’emergenza era l’immigrazione, che orde di irregolari premevano ai nostri confini, che le nostre città sono insicure perché gli immigrati delinquono. E tanti meridionali, i dati dicono molti cattolici, ancora oggi ne sono convinti. Basta leggere le percentuali di gradimento della Lega al Sud.
Ma alla luce di tutto questo possiamo affermare invece che la vera emergenza non sono i migranti ma il lavoro? Che le mafie soffocano lo sviluppo? Che la viabilità è un disastro? Che gli imprenditori sono diventati il gradino debole della società? Questo vogliamo sentirci dire dalla politica e non mistificazioni della verità! Salvini, i sondaggi ti danno alti indici di gradimento. Se andrai al governo ricordati che la vera emergenza non sono quei quattro disperati che cercano di raggiungere le nostre coste per sfamarsi della nostra opulenza, ma lo sviluppo del Mezzogiorno e della Sicilia!



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