12 Novembre 2019

La risposta giusta

di Andrea Cassisi

Le hanno
ribattezzate le “7 cattive”. Sono le ragazze dell’apparente età di 16-17 anni
che hanno pensato di scacciare la noia del sabato sera divertendosi ad
appiccare il fuoco alla finestra di una gioielleria del centro storico di Gela,
la “Agea gioielli”. Il danneggiamento è stato ripreso in ogni sua fase dalle
videocamere di sicurezza dello stesso negozio. Alcune delle protagoniste
dell’atto vandalico sarebbero state riconosciute. La proprietaria, Elisa
Iapichello, ha informato la polizia e poi ha scritto un post sul proprio
profilo di Facebook, definendo il gesto “indegno” perché ha causato “spavento
pazzesco” ai titolari, “danni alla finestra e agli strumenti di lavoro”
con conseguente blocco dell’attività e dunque “un danno economico non
indifferente”. In un “Vorrei dire a queste ragazze che sono state già
riconosciute grazie al sistema di telecamere a circuito chiuso – scrive la
proprietaria – che non ci si può divertire causando danni agli altri. Ragazze,
divertitevi – esorta la donna – e godete della vostra bellissima età ma
soprattutto abbiate dignità; dignità, questa sconosciuta”. Il video che
vede il gruppo all’opera è in rete e ha registrato il boom di visualizzazioni e
condivisioni. Sulla vicenda abbiamo sentito l’esperta psicologa Nuccia Morselli
che ha definito il fattaccio come un “precipitato di assenze e ruoli
istituzionali, familiari, sociali ed ecclesiali” denunciando che si tratta di
“uno scollamento da e verso principi e valori tesi al rispetto di sé stessi e
degli altri”. “L’assunzione di libertà come diritto di potere a mettere in
campo qualsivoglia gesto, teso a ledere o danneggiare l’altro – spiega la
dottoressa Morselli – denuncia che nessun reale collante affettivo ed emotivo
esiste tra questi giovani ed il mondo adulto”. L’esperto ribadisce come sia “il
mondo adulto che viene fatto bersaglio di attentati forse perché è esso stesso
incapace di dare riconoscimento e contenimento al non senso della vita, alla
frustrazione, alla rabbia dei giovani di oggi”. “Gli adulti – ribadisce – sembrano
infatti incapaci di maneggiare emozioni di tono negativi in sé stessi e di
conseguenza, scegliendo di alinearsi, non consentono ai figli di imparare ad
elaborare pulsioni negative”. Secondo la Morselli è necessario “tornare a fare
prevenzione perché la città ha subito tante trasformazioni in questi anni”. Ma
la psicologa constata come “molto dolore non è stato affrontato adeguatamente
insieme alle pressioni culturali e mediatiche ad essere felici a tutti i
costi”. “Tutte le scariche distruttive hanno a che fare con le difficoltà a
sapere gestire il mondo pulsionale molto complesso e difficile da
decodificare”. Ecco perché esorta a lavorare “sugli stessi genitori e creare un
po’ di separatezza reale che sostenga i genitori nell’aiuto a rafforzare i legami
con i figli”. La Morselli auspica infine che “la pena” che sarà inflitta alle
ragazze identificate quali autrice del gesto “tenga conto delle difficoltà a
gestire questi aspetti”.

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